COMPETENZE

Ingegneria e informatica, ecco le lauree per trovare lavoro (in tempi brevi)

Sono molti gli studi che evidenziano come l’alta formazione di tipo tecnico scientifico sia una leva “anti-disoccupazione”. Panzera (Sas Institute): “Su 4500 laureati in queste discipline la quasi totalità lavora”. Secondo Almalaurea il 90% di chi ha terminato percorsi di primo livello a distanza di cinque anni ha un impiego e il 66% ha un contratto a tempo indeterminato

Pubblicato il 13 Mag 2015

Dario Banfi

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Nel 2014 i laureati in informatica sono stati 4.500. Quanti hanno trovato lavoro a un anno di distanza? Tutti. Lo dichiara Elena Panzera, Cee Regional HR Director e Csr Academic and Education Director di Sas Institute, intervenuta di recente a Milano all’incontro organizzato da Aidp e Mercer dal titolo “Vecchie e nuove competenze nell’era digitale”. In questo caso è indubbio che i giovani neolaureati siano stati impiegati nel segmento delle tecnologie.

Più in generale, però, non è semplice dedurre dalle cifre ufficiali dei laureati e di chi ha trovato un impiego quanti siano stati assorbiti realmente dal mondo Ict. La XVII Indagine 2014 di Almalaurea sulla “Condizione occupazionale dei Laureati” riporta il valore generico delle Lauree di tipo scientifico e ingegneristico: il 90% di chi ha terminato percorsi di Primo Livello a distanza di cinque anni ha un lavoro, e di questi il 66% con un impiego a tempo indeterminato. Per chi ottiene una Laurea magistrale in queste due discipline, invece, le percentuali relative all’occupazione a 5 anni di distanza rimangono invariate per gli ingegneri, ma calano al 74% per chi ha scelto percorsi scientifici. Più dettagliata rispetto al settore di destinazione è, invece, l’analisi condotta sui Laureati delle Università lombarde, condotta da Provincia di Milano, Formaper e Camera di Commercio di Milano.

Entrando nel merito degli indirizzi ingegneristici rivolti al mondo manifatturiero lo studio “Specula Lombardia – Laureati e lavoro: adattamento tra crisi e riforme” certifica che i laureati in Ingegneria informatica nelle Università lombarde hanno una percentuale di occupati a 12 mesi pari al 68,5%. Il 49% ha un contratto stabile dopo un anno e dopo quattro anni si arriva al 53%. Il 6% lavora all’estero. Più efficace è la Laurea in Ingegneria delle telecomunicazioni ed Elettronica: a un anno dalla fine degli studi il 76% lavora. Il 46% con un contratto stabile, una percentuale che sale al 67% a quattro anni dalla laurea. I laureati in Università lombarde che offrono maggiore apporto occupazionale al settore dell’informatica sono quelli in Ingegneria informatica (54,5% del totale dei laureati in questa disciplina); Ingegneria matematico-fisica (51,6%); Ingegneria delle telecomunicazioni (36,3%); Ingegneria gestionale (18%); Ingegneria elettronica (13,2%); Ingegneria dell’automazione (8%). Interessanti anche i dati relativi ai laureati in Scienze statistiche, con il 16% del totale che finisce per operare nel settore dell’informatica, in Fisica, dove uno su quattro entra nel mondo Ict, e in Matematica, in cui la percentuale di lavoratori Hi-tech sale al 38%. L’indirizzo di informatica dimostra, inoltre, di essere molto efficace in termini di employability: nel primo anno di Laurea chi ha questo titolo lavora già una media di 10 mesi, il valore più alto registrato tre i neolaureati.

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