SPETTRO

Frequenze, Agcom: “Possibili nuove assegnazioni alle Tv locali”

Dopo le frizioni con il Mise il consiglio dell’Authority pubblica la delibera, di cui è relatore il commissario Antonio Nicita, che apre all’eventuale disponibilità di risorse aggiuntive a gara. Indetta la consultazione pubblica

Pubblicato il 22 Lug 2015

Antonello Salerno

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Si apre un varco per superare le frizioni tra Agcom e Mise sui criteri di assegnazione “alle tv locali delle frequenze televisive attribuite a livello internazionale all’Italia e non assegnate a operatori di rete nazionali”, decisi dall’Authority con la delibera 402/15/Cons.

Al punto 7 della nuova delibera, la 413/15/Cons, di cui è stato relatore il commissario Antonio Nicita, pubblicata oggi sul sito di Agcom, che indice la consultazione pubblica sull’argomento, il Garante sottolinea – chiarendo il testo originario – che la possibilità di una “eventuale assegnazione tramite gara di ulteriori risorse frequenziali, anche tenendo conto della possibilità di riuso della medesima frequenza in regioni adiacenti”. “L’assegnazione delle nuove frequenze, peraltro – prosegue la delibera Agcom – è assoggettata a un vincolo di scopo, consistente nell’obbligo di destinazione della relativa capacità trasmissiva ai contenuti dei fornitori di servizi di media audiovisivi in ambito locale (…)”.

Poche righe che servono per rendere possibile il superamento di una tensione che aveva portato il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli ad avanzare preoccupazioni su una “pianificazione a macchia di leopardo”, che avrebbe potuto creare problemi per la liberazione delle frequenze interferenti con l’estero, rendendo disponibile per le tv locali che avessero accettato di spostarsi una porzione di spettro più ristretta rispetto a quella che il ministero riteneva necessaria.

Il provvedimento Agcom, secondo le critiche emerse dopo la pubblicazione della delibera 402, lasciava intendere che le frequenze “disponibili” (non assegnate cioè alle Tv nazionali) non fossero state interamente messe a disposizione delle Tv locali: alcune (soprattutto il canale 58) sarebbero state tenute “nel cassetto”. La delibera inoltre sarebbe stata in contrasto con il Testo unico delle radio tv, secondo cui le frequenze che spettano alle tv locali devono sempre essere almeno un terzo di quelle nazionali. Rilievi che l’authority ha voluto chiarire pubblicando una nuova delibera chiarificatrice, che prevede espressamente una possibilità che non era stata messa nero su bianco in precedenza: la possibilità cioè di allargare se necessario la rosa delle frequenze messe a disposizione delle Tv locali utilizzando anche le frequenze che la delibera 402 aveva “tenuto nel cassetto”.

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