STRATEGIE

Instagram si dà all’advertising: taglio del nastro in Italia

Il 30 settembre il lancio in altri 300 Paesi. Stop al numero limitato di sponsor: si punta a conquistare il mercato delle grandi e delle piccole aziende

Pubblicato il 09 Set 2015

Alessandro Longo

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Instagram ha aperto oggi la pubblicità in 30 Paesi, tra cui l’Italia, e il 30 settembre farà il lancio in 300 altri Paesi. Finora il business era in solo otto Paesi, per altro con un numero limitato di sponsor, mentre adesso la pubblicità è acquistabile da aziende piccole e grandi.

I giochi si fanno seri quindi per Instagram, che avendo superato Twitter per numero di utenti (300 milioni al mese) è il secondo social network nel mondo, nonostante la forte specializzazione sulla fotografia. Com’è noto, Instagram è un’azienda di Facebook, quindi la mossa odierna è di particolare rilievo per gli equilibri del business pubblicitario digitale: brutte notizie per Google, che è già sotto pressione sul mercato mobile.

“Senza Facebook non avremmo mai potuto fare questo lancio mondiale. Ci avremmo messo anni per sviluppare la tecnologia necessaria”, ha detto infatti James Quarles, global head of business and brand development di Instagram, che si appoggia appunto sulla infrastruttura e la piattaforma Facebook.

Nel contempo, sono arrivati nuovi formati pubblicabili sul network: Foto e video in formato panoramico (rettangolare), “per permettere nuove soluzioni creative e uno stile visivo più cinematografico negli annunci pubblicitari”; Video ads della durata fino a 30 secondi, “per raccontare storie più ricche e complete”; Marquee, “un nuovo prodotto premium che aiuterà i marchi ad incrementare la propria awareness, raggiungendo un target più ampio in poco tempo – ideale per eventi quali la premiere di un film o il lancio di un nuovo prodotto”. “Strumenti di delivery e ottimizzazione per gestire al meglio le campagne sia su Facebook che su Instagram”, confermando così un accelerazione sulle sinergie tra i due network.

“L’obiettivo finale è consentire alle aziende di ogni dimensione di raggiungere attraverso Instagram un maggiore numero di persone con annunci rilevanti e, allo stesso tempo, continuare a migliorare i meccanismi di feedback per permettere alle persone un maggiore controllo sugli annunci che vedono”, si legge in una nota.

Gli analisti avevano già previsto che i nuovi formati rettangolari- diversi da quello quadrato che finora ha contraddistinto le foto pubblicabili su Instagram- sarebbero serviti anche per dare più agio al business pubblicitario.


Le prime aziende che hanno sperimentato la pubblicità sul mercato italiano sono Audi Italia, Carrera, Chupa Chups, Ford Italia, illycaffè, Mercedes-Benz Italia, Samsung Italia, Toyota Italia, Warner Bros. Entertainment Italia, yoox.com.

C’è anche cautela, però, nei giudizi degli analisti. “Instagram dovrà dosare con cura l’arrivo della pubblicità nei mercati, dato che finora non ne ha avuta nella maggioranza dei Paesi e ha avuto solo quella di pochi specifici marchi”, dice al Corcom Debrah Aoh Williamson, analista di eMarketer. “Stimiamo che quest’anno Instagram fatturerà 600 milioni di dollari nel mondo. Con un decollo nel 2016 e 2017, quando toccherà gli 1,48 e i 2,8 miliardi di dollari”, aggiunge.

Crescerà anche il peso di Instagram sui ricavi pubblicitari di Facebook, “dal 5 per cento del 2015 al 14 per cento del 2017. Questi valori sono il doppio nel mercato Usa”. Il 70 per cento degli utenti e l’85 per cento dei ricavi viene dagli Stati Uniti (nel 2015). La sfida sarà appunto crescere nei nuovi mercati, tra cui l’Italia, con la giusta gradualità: una invasione pubblicitaria rischierebbe di infastidire gli utenti, facendo perdere audience alla piattaforma.

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