SICUREZZA

Cyber-crime, l’Fbi pronta ad arruolare teenager (ma ce la farà?)

Il Bureau entra in competizione con le aziende private e cerca di intercettare i talenti più giovani prima che siano catturati dalle imprese e dai loro stipendi favolosi. “Abbiamo bisogno di tanti nuovi esperti di security”. Ma la policy sull’uso di droghe sembra un ostacolo

Pubblicato il 02 Ott 2015

Patrizia Licata

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La lotta contro il cyber-crimine in America si avvarrà anche dei talenti dei più giovani: il Federal Bureau of Investigation è pronto ad arruolare i teenager più dotati nelle tecnologie prima che vengano assunti da aziende private. Come riporta il Financial Times, l’Fbi si prepara al varo in questo autunno di un programma pilota, il primo del suo genere, con cui offrirà corsi in sicurezza informatica per gli studenti dei liceo della zona di Pittsburgh, Pennsylvania, per selezionarne poi i migliori e assegnare loro un premio in crediti universitari.

Si tratta della più recente di una serie di iniziative messe in campo dalle forze di polizia americane nel tentativo di combattere l’avanzata del cyber-crime con una strategia a tutto tondo che aiuti ad arginare gli attacchi hacker sponsorizzati da Stati stranieri o da bande criminali e che colpiscono tanto le imprese quanto gli enti pubblici.

“Abbiamo bisogno di nuovi talenti e di tanto nuovo personale e dobbiamo intercettare queste risorse nel momento in cui scelgono quale percorso di studi seguire o in quale azienda andare a lavorare”, ha spiegato Christopher Geary, supervisory special agent nella divisione cyber dell’ufficio dell‘Fbi di Pittsburgh. Si tratta insomma di una “competizione” per accaparrarsi i migliori esperti di computer e sicurezza in cui il governo americano vuole arrivare prima delle imprese private, pronte a catturare i migliori talenti con stipendi che gli enti pubblici non possono offrire.

C’è un altro motivo però che spinge l’Fbi a pescare nel bacino degli adolescenti più talentuosi: le severe politiche del Bureau vietano di assumere chiunque abbia fatto uso di marijuana nei tre anni precedenti alla candidatura per un posto all’Fbi. L’agenzia cerca dunque di avvicinare i giovanissimi prima….che siano “pizzicati” a fumare il loro primo spinello (l’uso di droga, infatti, se rilevato dalle autorità, viene registrato negli archivi della polizia e a quel punto l’Fbi non può reclutare quella persona).

“Devo assumere un sacco di persone per combattere contro i cyber-criminali e i ragazzi magari si fanno uno spinello prima del colloquio di lavoro all’Fbi“, ha detto, tra il serio e lo scherzoso, James Comey, Fbi director, a una conferenza lo scorso anno. Si è dovuto poi spiegare meglio davanti al Congresso: l’Fbi non intende cambiare le sue policy sull’uso delle droghe, ma “una delle nostre difficoltà è trovare persone qualificate. Al tempo stesso, l’atteggiamento dei giovani riguardo alla marijuana e quella del nostro Stato spinge molti a provarla”.

Intanto che Fbi e Congresso si chiariranno sull’eventualità di perdonare un po’ di “erba” di tanto in tanto, il programma pilota dell’Fbi di Pittsburgh, una delle divisioni più attive del Bureau nella lotta al cyber-crime, è ai nastri di partenza; si fonderà sulla collaborazione con la Indiana University of Pennsylvania e il Norwin School District, ma l’Fbi spera di poter estendere presto il programma ad altre scuole e università.

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