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La Cina verso l’economia 3.0, e-commerce al centro del nuovo modello di sviluppo

Pechino scommette sull'”East-commerce”, il commercio elettronico a misura del mercato interno: approccio bottom-up e interazione social le caratteristiche. L’analisi dell’avvocato Marco Gervasi

Pubblicato il 13 Ott 2015

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Supponiamo di dire che la Cina che abbiamo conosciuto per trent’anni non ha più ragione di esistere. La reazione è immediatamente di confusione. Ma è veramente la fine di un’economia? La realtà è che una nuova economia cinese è già iniziata, ma in pochi se ne sono accorti. La Cina dei prossimi decenni non sarà più un esportatore di beni a buon mercato, ma di tecnologia. La Cina è passata da un modello di sviluppo “2.0” ad uno “3.0” cioè è migrata verso un nuovo tipo di economia basato su produttività, innovazione e consumo domestico. L’-e-commerce è lo specchio di questo cambiamento.

Perchè è importante capire che cos’è e come funziona l’e-commerce cinese? Perchè è un nuovo modello di sviluppo economico e commerciale che sta conquistando le economie emergenti e potenzialmente anche il mondo sviluppato. Siamo di fronte ad un nuovo fenomeno che ho chiamato: “East-Commerce”.

Attraverso un viaggio durato dodici mesi ho cercato di rispondere a tre domande chiave: Come ha avuto inizio l’ascesa dell’e-commerce in Cina? Come funziona e dove sta andando?

Alla fine del secolo scorso, le infrastrutture commerciali cinesi erano piuttosto arretrate. Con un territorio così vasto e una popolazione tanto numerosa, sarebbe stato inattuabile aprire ovunque grandi magazzini e negozi. L’e-commerce avrebbe portato uno sviluppo commerciale a costi molto più bassi.

Sebbene inizialmente ispiratasi al modello americano, la prima e più affermata, piattaforma digitale cinese, Alibaba, comprese che per far decollare l’e-commerce il modo migliore era ricreare una piattaforma simile a eBay per poi evolverla in maniera completamente differente. Il primo e-commerce cinese di massa ha quindi collegato tra loro acquirenti e venditori, lasciando ad altri i costi salati del trasferimento dei beni.

Perchè è stato previlegiato questo modello? Usare il modello Amazon avrebbe avuto costi proibitivi. Amazon possiede la maggior parte dei beni che vende e ha investito milioni di dollari in approvvigionamento e distribuzione. Per generare un’economia di scala simile, le Internet company cinesi avrebbero dovuto assorbire funzioni come lo stoccaggio e la logistica assumendo milioni di persone. Ora, riuscite a immaginare un’azienda con venti milioni di impiegati, più dell’intera popolazione dei Paesi Bassi? Non è esattamente una scelta razionale.

L’e-commerce cinese è caratterizzato da tre elementi o pilastri: promuove la crescita dal basso verso l’alto (o bottom-up), ha creato un mondo superconnesso ed è infine oltremodo social. Non solo: è assai più avanzato dell’e-commerce occidentale, perché è pensato per lo smartphone e tarato su centinaia di milioni di utenti.

Il primo pilastro dell’e-commerce ha dato la possibilità ai giovani e agli abitanti delle zone rurali di poter commerciare con tutto il Paese. Piattaforme come Alibaba, Taobao e Tmall, permettono a milioni di persone di trasformarsi in imprenditori online. Questo tipo di imprenditoria online si è diffusa anche nelle aree rurali dove in interi villaggi la popolazione vive vendendo merce su Alibaba. Questa si è dimostrata l’alternativa a lasciare la propria casa per cercare lavoro in fabbriche o cantieri lontani. Le piattaforme di e-commerce hanno quindi democratizzato l’imprenditoria nazionale e promosso uno sviluppo dal basso verso l’alto.

Il secondo pilastro è stata la creazione di un mondo superconnesso. Grazie alla rapida diffusione di massa degli smart device, il mondo online e offline stanno convergendo in un modo così rivoluzionario che neanche Mao avrebbe potuto prevedere. La carenza di infrastrutture di tipo tradizionale in ultima analisi si è rivelata una grossa opportunità per il Paese. Per crescere e progredire, le piattaforme di e-commerce e le Internet company hanno creato un’infrastruttura online completamente nuova, mirata a sostenere le transazioni commerciali. Si tratta di un ecosistema costituito da pagamenti online, logistica intelligente e applicazioni dedicate al servizio clienti, che ha collegato mondo fisico e mondo virtuale con modalità ancora sconosciute in Occidente.

Infine, l’e-commerce ha trasformato lo shopping in un’esperienza social, e questo è il terzo pilastro. I cinesi amano dialogare online, scambiarsi opinioni sui prodotti, condividere foto e fornire feedback. Commercio e social stanno ormai convergendo.

Il modello cinese si sta ora espandendo in paesi che hanno le strette carenze infrastrutturali della Cina ed un’alta diffusione dei dispositivi mobile. Dall’Indonesia alla Nigeria al Brasile, è sempre più comune sentire che la “via cinese all’e-commerce” si adatta alle loro economie meglio della modalità usata da Amazon, prevalente in Occidente.

Capire come funziona l’e-commerce cinese, e come trarne beneficio, non significa solo imparare a vendere qualcosa online in Cina. L’e-commerce cinese è una finestra sul futuro che ci mostra come potrebbe apparire un mondo super tecnologico.

Questo articolo è una sintesi del primo capitolo di: “East-Commerce, come fare affari con il più grande e-commerce del mondo” il primo libro sull’e-commerce in Cina ed edito da Hoepli.

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