PUNTI DI VISTA

Se pagare certi taxi fa rimpiangere Uber

I metodi di pagamento, anche digitali, sono spesso farraginosi. Un’ambiguità che va rimossa al più presto. La rubrica di Piero Laporta

Pubblicato il 11 Dic 2015

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Disciplinare con chiarezza i metodi di pagamento del commercio elettronico è basilare. D’altronde, la diffusione dell’e-commercio è ostacolata dalla diffidenza a divulgare la propria carta di credito.

Qualcuno fa leva su questo? La più importante e più antica cooperativa di taxi romani ostenta sulle auto affiliate un importante avviso: «ITTaxi è l’APP innovativa e gratuita per iPhone e Android sviluppata nel 2012 da URI – Unione dei Radiotaxi d’Italia che consente di richiedere e pagare il taxi nelle principali città italiane. it Taxi si arricchisce oggi di nuove funzionalità: oltre al pagamento con carta di credito tramite PAYPAL, da oggi è possibile pagare anche con abbonamento aziendale…»

Si paga quindi “con carta di credito tramite PAYPAL”. Paypal sembrerebbe dunque obbligatorio e ciò può non entusiasmare chi non sa che potrebbe comunque pagare con carta di credito. Sul sito di IT Taxi, più correttamente che a Roma, si dice un’altra cosa: “Con ITTAXI potrai pagare il taxi con carta di credito e con l’account PayPal.” Cioè, PayPal è un’opzione ma posso pagare anche con la carta di credito. Errore di comunicazione o studiata ambiguità? Vado sul sito dei taxi di Perugia, una delle città che ITTAXI annovera fra quelle servita dalla sua app. Le istruzioni sono chiare: «Pagare con carta di credito tramite Paypal».

Curare la rimozione di queste ambiguità non appare di secondaria importanza. Basterebbe informare che il sistema PayPal consente di pagare con carta di credito anche senza un account PayPal. Bisogna però spiegare come. Ambiguità che fanno rimpiangere una volta di più la semplicità che fu di Uber, operante ovunque ma non in Italia.

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