Stampante 3D tutta italiana in orbita con l’Asi

L’astronauta Scott Kelly ha attivato la “Portable on board printer” sulla International space station. Realizzato un oggetto in plastica, da analizzare per testarne la qualità. Gabriele Mascetti: “Esempio efficace di eccellenza italiana e cooperazione”

Pubblicato il 02 Feb 2016

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Una stampante 3D tutta italiana, la “portable on board printer 3D”, ospitata a bordo dell’Iss, International Space station, è stata testata dall’astronauta Scott Kelly in un esperimento che ha l’obiettivo di creare pezzi di ricambio e strumenti di lavoro direttamente in orbita.

Durante l’esperimento, iniziato alle 13 di oggi e durato un’ora, l’astronauta ha creato un piccolo oggetto di Pla, una plastica biocompatibile e biodegradabile. L’intera sessione è stata filmata attraverso una finestra trasparente della stampante, consentendo il monitoraggio visivo da terra. Ora l’oggetto verrà comparato con un altro analogo stampato a terra, per poter approfondire le diversità strutturali.

“Il progetto ha coinvolto un team coordinato dall’Agenzia Spaziale Italiana, in costante contatto con Nasa, composto da tecnici e ricercatori di tre industrie nazionali – commenta Gabriele Mascetti, responsabile dell’unità volo umano e microgravità dell’Asi – L’utilizzo in orbita della Portable on Board Printer rappresenta una ulteriore dimostrazione della capacità italiana di ambire e raggiungere traguardi di elevato livello, sia in termini di successo tecnologico che di efficace cooperazione internazionale”.

L’esperimento della stampante 3D, partito alla volta della Iss a bordo del cargo Cygnus lo scorso 6 dicembre e arrivato a destinazione il 9, è stato ideato da Altran Italia, che nel 2013 ha vinto il bando di “Volo Umano Spaziale per Ricerche e Dimostrazioni Tecnologiche sulla Stazione Spaziale Internazionale” promosso dall’Asi. Il progetto ha visto la collaborazione di Altran Italia come prime contractor e responsabile del concept meccanico e di sistema, Thales Alenia Space per gli aspetti di PA/Safety e di integrazione alla Iss e Iit per la caratterizzazione e l’analisi post-flight.

Portable on board printer, spiega Asi in una nota, rappresenta il primo passo verso l’autoproduzione strumenti in orbita. In futuro sarà possibile creare dei veri e propri impianti di produzione digitale e automatizzata a bordo della Iss e di altri veicoli, riducendo notevolmente il costo delle prossime missioni spaziali.

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