Pc, (ri)torna il brand Italia

Una decina le aziende che producono pc destinati soprattutto a nicchie di mercato. Fra i big la toscana Cdc che ha deciso, in controtendenza, di rilocalizzare la produzione

Pubblicato il 22 Mar 2010

Sono una decina in Italia i “local heros”, le aziende che
producono e sviluppano pc e server. La Intercomp di Verona è fra i
principali player, con una produzione di 35mila macchine all’anno
(dato 2009), a fronte di una capacità produttiva di 70mila,
destinata al mercato professional. Lo stabilimento è tra i più
moderni d’Italia e ci lavorano una sessantina di persone.
“Nell’ultimo anno abbiamo dovuto rivedere i target produttivi e
commerciali, che ora comprendono anche grandi aziende – spiega
Gianfranco Canotti, presidente, Ad e principale azionista
di Intercomp
-. Nel 2009 abbiamo fatturato 13 milioni di
euro, un livello che pensiamo di mantenere anche
quest’anno”.
Nata a Lugo nel 1993 dall’intuizione di Stefano Zaganelli
e Antonio Battaglia
, rispettivamente presidente e
vice-presidente della società, Si Computer
è una
società che produce pc desktop per il mercato consumer e quello
professionale, con uno staff di 30 persone e un fatturato di oltre
23 milioni di euro nel 2009. “Una scelta – spiega Zaganelli –
imposta dalla necessità di imporci come specialisti nelle nicchie
in cui operiamo. Mettiamo annualmente a disposizione della nostra
rete di circa un migliaio di rivenditori circa 13mila apparecchi.
Gli elementi distintivi sono il design, l’elevata affidabilità,
il risparmio energetico e la miniaturizzazione. Oltre la
prossimità ai clienti”.

La Yashi di Verona ha in catalogo Little John,
propagandato come il computer più sottile al mondo oltre che ad
altissimo risparmio energetico: 25 watt al giorno in luogo dei
tradizionali 350 watt. Il prodotto è in vendita ad un prezzo di
320 euro per il modello di base. Little John è basato su microchip
Intel Atom 230, ha una memoria di 3 GB, sei porte Usb e accede a
rete wi-fi tramite usb. “Il cuore del nostro modello di business,
aggiunge è il sito (www.yashiweb.com), la cui parte centrale è
costituita da un configuratore online, ideato un po’ sulla base
di quello di Dell, in cui il cliente può personalizzare il
prodotto in base alle proprie esigenze, prima di andare in negozio
a ritirarlo”, sottolinea Massimo Corsi, marketing
manager
dell’azienda.

Design accattivante e moderno e grafica 3D sono gli aspetti che
caratterizzano i nuovi notebook e desktop di Tonino
Lamborghini Digital
, azienda di Erba, brand nato dalla
liaison tra Hpc (ex Hyundai Digital Italia),
vendor multibrand nel settore dell’IT, e Tonino Lamborghini, nota
firma di orologi, occhiali, profumi e accessoristica di alta gamma
ideata dal figlio del fondatore dell’azienda automobilistica. La
produzione prevista per l’anno in corso è di circa 16mila
unità. Asem di Artugna (Ud) è l’azienda
fondata nel 1979 da Renzo Guerra, attuale
presidente, Ad e principale azionista. Conta 120 dipendenti (il 30%
occupati in attivita di R&D) e due business unit, una per i pc
embedded , l’altra per quelli professionali, inclusi i sistemi
sviluppati ad hoc per i punti vendita. L’H855 è il prodotto di
punta della gamma di soluzioni pc-pos: display Lcd 15”
orientabile ad alta risoluzione con touch screen resistivo, chassis
in estruso di alluminio dal design ergonomico e funzionale adatta
ad applicazioni intensive e prolungate, processore dual core Amd da
1.6 GHz con Ram fino a 4GB. Il prezzo end user è indicativamente
di 1.500 euro. Tra i clienti ci sono aziende come Lavazza,
Calzedonia e Limoni Profumerie.

Soluzioni tecnologiche “su misura” sono offerte dall’azienda
romana Ergo, la prima nel nostro paese a dare la
possibilità di personalizzare a piacimento la cover dei notebook.
Fra i prodotti ci sono i FashionNot, piccoli capolavori tecnologici
impreziositi da cristalli Swarovski che racchiudono in sé tutto
ciò che può servire per navigare in rete e leggere la posta
grazie alle tecnologia Umts/Hspa integrata. Il prezzo si aggira
intorno ai 1.700 euro. Il 2009 è stato un anno con cambio di rotta
per l’azienda toscana Cdc, l’unico local hero
quotato in Borsa (se si esclude Olidata) che, in netta
controtendenza rispetto a un trend generale di trasferimento delle
attività produttive verso l’Estremo Oriente, ha raddoppiato la
percentuale di pc desktop prodotti in Italia, passando dal 30% del
2008 al 60% del 2009. In termini unitari, i pc Cdc realizzati in
Italia sono cresciuti nell’ultimo anno da 20mila a circa 40mila
unità.
Vanta una produzione annua di circa 18mila tra desktop (60%),
notebook e server la ravennate Comex, azienda con
oltre cento soci azionisti, 35 dipendenti e un fatturato di circa
12 milioni di euro (dato 2009), che ai autodefinisce la prima
public company italiana nel settore informatico.
Gemm è una piccola azienda di Bologna: meno di
venti i dipendenti. Produce solo alcune migliaia di macchine
all’anno, ma di fascia medio-alta che le consentono un fatturato
di tutto rispetto considerate le dimensioni: 7,5 milioni di euro.
Le soluzioni sono vendute tramite un network di 400 rivenditori, in
prevalenza in Emilia Romagna. “L’affidabilità è il nostro
punto di forza”, sottolinea l’Ad Marco
Cinti
.
Sviluppano in Italia i loro prodotti Olidata e
Olivetti che però hanno esternalizzato la
produzione in Oriente. “In Cina – spiega Antonio Masenza,
presidente e Ad
di Olidata, produciamo circa 400mila
computer all’anno, il cui cuore ideativo è però in Italia”.
Olivetti svolge, in Italia, tutta l’attività inerente
all’ingegnerizzazione, al design, al controllo della qualità,
all’assistenza al cliente, alla selezione dei fornitori per
garantire il massimo dell’affidabilità in termini di qualità e
di tempi di consegna.

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