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I disturbi del sistema nervoso? Si curano con i wearable

Migliorare attraverso le nuove tecnologie la qualità della vita dei pazienti che soffrono di depressione, epilessia, sclerosi multipla. E’ l’obiettivo del programma “Radar-Cns”, a cui parteciperà Software AG con la propria Digital business platform

Pubblicato il 02 Mag 2016

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Il nuovo programma di ricerca si chiama “Radar-Cns” (Remote assessment of disease and relapse – central nervous system), e si pone l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei pazienti che soffrono di gravi disturbi depressivi, epilessia e sclerosi multipla attraverso i dispositivi wearable e gli smartphone. Al progetto, supportato dall’Innovative Medicines Initiative (Imi), parteciperà anche Software AG, che metterà a disposizione le componenti principali della sua Digital Business Platform, tra le quali Apama Big Data Streaming Analytics e Terracotta In-Memory Data Fabric.

L’utilizzo continuo di smartphones e dispositivi wearable fornisce un quadro completo delle condizioni del paziente a un livello di dettaglio mai raggiunto prima, si legge in una nota di Software AG, e potrebbe consentire l’inizio di un trattamento terapeutico prima che le condizioni di salute del paziente peggiorino, prevenendo eventuali ricadute o aggravamenti della malattia prima di trovare una cura.

“La Digital Business Platform – spiega Giles Nelson, senior vice president di Product management di Software AG – permetterà ai ricercatori di accedere in tempo reale a una quantità enorme di dati tramite i dispositivi wearable, consentendo loro di disporre di insight dettagliate in merito ai disordini mentali e di analisi personalizzate, nonché di individuare in tempi utili i segnali d’allarme che si nascondono dietro ad un comportamento insolito”.

Il programma Radar-Cns è guidato congiuntamente dal King’s College London e dalla Janssen Pharmaceutica NV, finanziato dalla Innovative Medicines Initiative, public private partnership tra la Federazione europea delle industrie e delle associazioni Farmaceutiche (Efpia) e l’Unione Europea, e coinvolge 24 partner di Europa e Stati Uniti. Del programma fanno parte esperti da settori diversi, tra i quali ricerca clinica, ingegneria, informatica, Information Technology, analisi dei dati e servizi sanitari.

L’epilessia, la depressione e la sclerosi multipla sono disturbi con cause e sintomi differenti, ognuno dei quali può compromettere la qualità e l’aspettativa di vita dei pazienti. Ma per tutte e tre le patologie i pazienti spesso vivono periodi in cui i loro sintomi sono gestibili, seguiti da periodi di peggioramento e fase acuta, le cosiddette ricadute. Ricerche su pazienti, sottolinea Software AG, hanno più volte evidenziato la necessità di poter prevedere eventuali ricadute e di migliorare i trattamenti di cui si dispone per bloccare gli episodi acuti prima che questi si presentino.

“Negli ultimi anni la qualità e la quantità dei dati che possiamo raccogliere sfruttando wearables e smartphones è cresciuta notevolmente – spiega Matthew Hotopf, co-leader del programma Radar-Cns, e direttore del Nihr Maudsley Biomedical Research Centre di Londra – È possibile che questo tipo di dati possa migliorare le cure mediche semplicemente fornendo informazioni più accurate. Meglio ancora, potrebbe essere possibile rilevare una crisi del paziente prima ancora che egli si sottoponga a visita medica. Per esempio, nella depressione, il comportamento di una persona può cambiare prima che questa si renda conto di avere un problema: la qualità del suo sonno potrebbe peggiorare, o potrebbe interrompere alcune attività per lei abituali, nelle settimane precedenti ad una ricaduta. Il programma Radar-Cns sfrutterà l’enorme potenziale derivante dalle tecnologie wearable al fine di migliorare la vita di milioni di persone di tutto il mondo che soffrono di malattie croniche come l’epilessia, la depressione e la sclerosi multipla”.

Ove possibile, il programma Radar-Cns utilizzerà una tecnologia economica e ampiamente accessibile, al fine di rendere i risultati finali disponibili al maggior numero possibile di pazienti.

“Il nostro obiettivo – conclude Vaibhav Narayan, PhD, Head of integrated solutions and Informatics, Neuroscience, della Janssen Research & Development – è quello di migliorare l’assistenza clinica e i risultati, utilizzando dati generati dai pazienti nella quotidianità per prevedere e prevenire le ricadute e migliorare la qualità della loro vita. Tali soluzioni di ‘medicina predittiva’ verranno provate scientificamente e soddisferanno gli standard normativi. Allo stesso tempo, la privacy e la sicurezza dei pazienti e di coloro che se ne prendono cura saranno completamente protette”.

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