Kaspersky punta in alto: “Nel 2012 saremo primi in Europa”

Moiseev, managing director della filiale italiana annuncia gli obiettivi per i prossimi anni. “Dopo l’Europa la leadership globale”

Pubblicato il 31 Mar 2010

In Italia ci sono 12 milioni di famiglie che possiedono tre o più
computer e sei milioni arrivano a possedere fino a 8 computer,
sommando ai desktop i notebook e anche netbook. I dati cono stati
resi noti da Aldo del Bò, responsabile commerciale di Kaspersky
Lab, in occasione della presentazione di Pure, l’ultimo dei
prodotti sviluppati dalla società moscovita per la protezione dei
personal computer. A loro si rivolge infatti questo nuovo prodotto,
che può essere acquistato sotto forma di box oppure scaricato dal
sito di Kaspersky Lab ad un prezzo di 89,95 euro nella versione in
grado di tenere sotto controllo fino a tre computer.

Pure non è solo un antivirus ma qualcosa di molto più completo.
Raccoglie e integra con nuove funzionalità quelle già presenti
nelle due precedenti soluzioni della società russa: Kaspersky
Anti-Virus (protezione base) e Kaspersky Internet Security
(protezione avanzata). Di questi mantiene la semplicità dì uso e
di implementazione anche se non sempre queste operazioni vanno
lisce come si vorrebbe e non sempre il funzionamento del computer
risponde perfettamente alle regole di un programma di protezione
(spesso più questo programma è avanzato, più probabilità di
problematiche esistono). Ma Kaspersky Lab ha saputo in poco tempo
guadagnare posizioni di leadership sul mercato mondiale,
evidentemente catturando le attenzioni di un pubblico attento
all’offerta di antivirus.

“Oggi – ribadisce Alexander Moiseev, managing director della
filiale italiana -siamo secondi sul mercato italiano (dietro a
Symantec, ndr), ma siamo primi in diversi importanti mercati
europei e il nostro obiettivo è di diventare il numero uno in
Europa entro il 2012 e due anni dopo balzare al vertice del mercato
mondiale dei prodotti per la salvaguardia dei Pc, che ogni giorno
sono messi a rischio da una media di 36mila minacce, un numero
impressionante”.

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