IL CASO

Facebook, dal Brasile cartellino rosso: 24 ore di sospensione

A stabilirlo un giudice di Santa Catarina, dopo il rifiuto del social network di rimuovere un profilo falso che prendeva in giro un candidato sindaco della cittadina di Joinville. A dicembre era stata la volta di WhatsApp

Pubblicato il 10 Ott 2016

A.S.

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Ventiquattro ore di sospensione in tutto il Brasile. E’ la condanna inflitta a Facebook da Renato Roberge, giudice a Santa Catarina, a Sud del Paese dell’America Latina.

La decisione arriva in conseguenza del rifiuto del social network di adeguarsi a un’intimazione del tribunale: la corte infatti aveva chiesto la rimozione di un profilo falso di Udo Dohler, candidato a sindaco nel Comune di Joinville, utilizzato da alcuni dei suoi avversari per prenderlo in giro.

Il management del social network era fiito sotto i riflettori della giustizia brasiliana nei mesi scorsi, a marzo, quando Diego Dzodan, il top manager di Facebook che si era rifiutato di concedere alla magistratura l’accesso a dati di Whatsapp ritenuti rilevanti per un’inchiesta sul traffico di stupefacenti, era stato prima arrestato e poi scarcerato su richiesta della difesa. In quel caso il motivo dell’arresto sarebbe stata la mancanza di collaborazione di Facebook in indagini aventi ad oggetto messaggi su WhatsApp.

Risalendo ancora indietro nel tempo, a dicembre un giudice aveva bloccato temporaneamente il servizio di messaggistica Whatsapp, per non aver rispettato per due volte la richiesta di accesso ai dati di alcuni utenti che, secondo quanto aveva riportato la stampa, erano coinvolti in un cartello criminale.

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