IL PREMIO

La banda larga italiana sul podio Ue, Oettinger : “Avanti tutta sulla Gigabit society”

Il progetto Net4all, realizzato da Regione Emilia-Romagna e Lepida, tra i 5 vincitori degli European Broadband Awards. Il commissario europeo al Digitale: “La nostra ambizione è di portare connettività ad alte prestazioni anche nelle aree rurali”

Pubblicato il 15 Nov 2016

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Premi europei per progetti legati alla banda larga, e tra i cinque vincitori c’è anche l’italiano Net4all della Regione Emilia-Romagna. Ad assegnare gli European Broadband Awards 2016 è stato Günther H. Oettinger, commissario europeo alla Digital Economy and Society; i vincitori sono cinque, uno per categoria: modelli innovativi per il finanziamento, riduzione dei costi e co-investimento, impatto socio-economico e affordability, modello open e competitivo, e qualità del servizio; oltre a quello italiano, sono stati premiati progetti provenienti da Polonia, Olanda, Austria e Gran Bretagna.

“La nostra ambizione è di portare connettività veloce e ad alte prestazioni, 5G e Internet di migliore qualità nelle aree rurali”, ha affermato il commissario Oettinger nell’assegnare i premi. “Il successo nel raggiungimento dei precedenti obiettivi sulla banda larga ci spinge oggi a porci obiettivi ancora più ambiziosi. Vi incoraggio a continuare a lavorare per fare del gigabit una realtà il prima possibile”.

I cinque vincitori sono stati selezionati tra 66 progetti totali ricevuti da tutta l’Europa e ora serviranno da progetti “esemplari” per aziende, enti e ricercatori che stanno pianificando lo sviluppo della banda larga in Ue. L’italiano Net4all – Public private partnership for industrial areas – è risultato vincitore per la categoria “Cost reduction and co-investment”. Questo progetto della Regione Emilia-Romagna, una partnership pubblico-privata per le aree industriali, mira a investire nella creazione di una rete di banda larga ultra-veloce (Ubb) che serva la pubblica amministrazione e le imprese allo stesso tempo. Net4all è basato sul riutilizzo di infrastrutture pubbliche esistenti passive e sul co-investimento con imprese per costruire reti nuove. Questo, secondo la Commissione Ue, è “un esempio di successo di collaborazione tra investimenti pubblici e privati che porta entrate e valore”.

Le aree in digital divide per le imprese risultano complesse da gestire e richiedono un impegno specifico da parte della Pubblica Amministrazione, spiega la Regione Emilia-Romagna sul suo sito illustrando il modello della partnership pubblico-privata realizzato con Lepida SpA, “il soggetto che rende disponibili le attività tecniche finalizzate alla realizzazione delle infrastrutture”. In sintesi il modello prevede che, una volta che il Comune abbia verificato l’assenza di offerte da parte del mercato di servizi in banda ultralarga, il sistema pubblico metta a disposizione gratuitamente e senza diritti di posa le tubature di sua proprietà per la posa di fibra ottica, mentre le aziende interessate finanziano completamente i costi di fornitura e posa del cavo in fibra ottica, fornendo l’equivalente di un contributo una-tantum. La rete diviene di proprietà dell’Ente Pubblico, ma a tutti i soggetti contribuenti viene dato un diritto di uso quindicennale, rinnovabile, per un numero di fibre ottiche congrue alle necessità di servizio.

Nella categoria” Innovative models of financing, business and investment” degli European Broadband Awards 2016 è stato premiato un progetto polacco (la costruzione della Wielkopolska Broadband Network), considerato particolarmente efficace nel migliorare la competività economica della regione; per la categoria “Socio-economic impact and affordability”, ha vinto il progetto olandese FibreOptic, un progetto bottom-up di rete in fibra ultra-veloce costruito e finanziato da aziende private e PA locali. Per la categoria “Openness and competition” ha vinto il progetto austriaco noGIG (ente pubblico) per la creazione di un’infrastruttura aperta e pubblica in aree rurali non servite; infine, per la categoria “Future-proof and quality of service”, ha vinto il progetto britannico RemIX che porta Internet alle zone remote e rurali usando soluzioni tecniche economiche e facilmente disponibili: all’Ue è piaciuto l’approccio innovativo.

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