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Pubblicità, nel 2020 il sorpasso dei social sui giornali

L’analisi di Zenith: nel 2019 gli inserzionisti investiranno nel settore 50 miliardi di dollari, circa il 20% di tutto l’advertising online. Ma in Italia la raccolta sull’online non va: in un anno -10,4%

Pubblicato il 06 Dic 2016

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Nel 2016 gli inserzionisti avranno speso in tutto 29 miliardi di dollari per acquistare pubblicità sui social network: e nel giro di tre anni, fino al 2020, l’ammontare degli investimenti è destinato a raddoppiare, fino a superare la raccolta pubblicitaria dei giornali. A evidenziarlo sono i dati dell’agenzia pubblicitaria Zenith, controllata dal gruppo francese Publicis, secondo cui nel 2019 le inserzioni sui social raggiungeranno i 50,2 miliardi, appena l’1% in meno dei 50,7 miliardi raccolti dai giornali, e rappresenteranno il 20% delle revenue adv sull’online. Il sorpasso avverrà l’anno successivo, nel 2020.

Se la raccolta dei social crescerà a un tasso annuo del 20% fino a fine decennio, secondo gli analisti di Zenith non sarà da meno quella legata ai video online, per cui si prevede un incremento annuo del 18%. Nel 2019 ai filmati online si legheranno 35,4 miliardi di dollari di spesa pubblicitaria globale, più dei 35 miliardi raccolti dal settore radiofonico.

L’aumento, spiegano gli analisti, si deve al miglioramento dei display degli smartphone e della velocità di connessione a Internet, che consente ai video online di essere sempre più un complemento degli spot televisivi, ma non un sostituto. Nel 2019, infatti, la raccolta legata ai video online ammonterà a poco meno di un quinto (18%) di quella televisiva.

Dalle rilevazioni mese su mese degli investimenti pubblicitari in Italia di Fcp-Assointernet, intanto, emerge però che a ottobre il fatturato dell’online è sceso del 6,6% rispetto allo stesso mese del 2015. “Flessione che riteniamo in parte attribuibile – spiega Giorgio Galantis, presidente della federazione concessionarie di pubblicità – all’effetto dei costi tecnologici connessi al programmatic buying. A chiusura dei rimi nove mesi di quest’anno – prosegue – la modalità di vendita in programmatic incide infatti per oltre il 20% con una crescita che stimiamo essere rilevante rispetto al periodo omologo dello scorso anno”.

Al di là del calo del fatturato su Internet, a ottobre sono invece cresciuti a ritmo sostenuto i ricavi da mobile (+59,9%), segmento in cui però i tablet hanno registrato una flessione del 5,6%.

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