HORIZON 2020

Robotica, l’Italia punta a leadership internazionale

Sui 17 progetti europei finanziati nell’ambito di Horizon 2020 cinque sono made in Italy. Paolo Dario (Istituto Biorobotica): “Costruite reti e cooperazioni che ogni nazione ci invidia”

Pubblicato il 02 Gen 2017

Patrizia Licata

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Il 2017 sarà l’anno della piena affermazione della robotica Made in Europe: partiranno infatti nei prossimi mesi 17 nuovi progetti selezionati dalla Commissione europea per i finanziamenti Horizon 2020; di questi ben 5 saranno sviluppati da enti di ricerca italiani. “Grazie a finanziamenti come questi in 25 anni di collaborazioni sono state costruite reti e cooperazioni che ogni nazione ci invidia: così oggi l’Europa è leader nel settore della robotica e a breve ne vedremo i risultati”, sottolinea Paolo Dario, direttore dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Sant’Anna di Pisa. I progetti per nuovi robot o piattaforme intelligenti realizzati in Europa costano ciascuno fra 2 e 8 milioni di euro.

I 17 progetti finanziati toccano ogni settore, dalla telemedicina di SmartSurg, che punta a sviluppare robot capaci di lavorare nelle sale operatorie, alle piattaforme intelligenti ideate dall’Università di Bristol per il controllo coordinato di decine di droni che in volo possano garantire la sicurezza di grandi eventi oppure fornire immagini video da ogni angolazione per la trasmissione di concerti e incontri sportivi.

Tra i cinque progetti sotto la guida italiana c’è Andy, un robot sviluppato dall’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) per imparare a lavorare fianco a fianco con le persone, e ancora CyberLeg, l’esoscheletro sviluppato dai ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per far tornare a camminare le persone che hanno perso l’uso delle gambe. Sempre a guida italiana è Dream4Car, il sistema di intelligenza artificiale sviluppato dall’Università di Trento e pensato in particolare per la guida delle macchine autonome. Ci sono anche Refills, un robot magazziniere capace di gestire gli ordini e e aiutare icommessi dei negozi e sviluppato sotto il coordinamento del Consorzio di Ricerca per l’Energia e l’Automazione e le Tecnologie per l’Automatismo (Create), e il sistema MoveCare dell’Università di Milano pensato per assistere la persone anziane direttamente nella loro casa e monitorarne i principali indicatori di salute.

Quasi tutti progetti scelti per ottenere i finanziamenti europei sono proiettati verso le applicazioni commerciali: non si tratta di prototipi privi di sbocchi ma di soluzioni per migliorare la qualità della vita e del lavoro. “Purtroppo c’e’ molta diffidenza sulle possibilità economiche e di sviluppo occupazionale offerte dalla robotica“, afferma Dario dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Sant’Anna di Pisa, “ma bisogna capire che chi ha eliminato moltissimi posti di lavoro, sostituendo gli uomini, è stata l’informatica. La robotica, soprattutto per l’Europa che ha grandi competenze, può essere una straordinaria opportunità. Potremo essere nel prossimo futuro i maggiori produttori di robot, nonché avere le officine per la loro riparazione”.

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