WILDIX

Con il casco 3D il lavoro diventa “virtuale”

Wildix, multinazionale nata a Trento, lancia una soluzione per creare ambienti professionali virtuali. La comunicazione viene gestita con i movimenti delle braccia

Pubblicato il 05 Lug 2017

virtual-161007145452

Ricordate la realtà (virtuale) del film Minority Report? Ora potrebbe arrivare sul posto di lavoro. La proposta, firmata Wildix, prevede la creazione di un ambiente “parallelo” all’intero del quale il lavoratore può interagire con il mondo esterno, e con gli strumenti professionali, grazie all’uso del 3D. Aumento di produttività e condizioni lavorative più salutari e flessibili per i lavoratori sono gli obiettivi garantiti dalla soluzione della multinazionale nata in Italia a Trento e operante nel campo delle UC.

Il principio base è la connessione di un casco 3D di realtà virtuale al software di Collaboration di Wildix, grazie all’utilizzo di WebGL, libreria grafica che fornisce un’Api di grafica 3D per i browser web. Indossando il casco, l’operatore “entra” letteralmente nel sistema di comunicazione e può gestire le chiamate in ingresso e i trasferimenti con semplici movimenti delle braccia. “Immaginiamo un posto di lavoro tridimensionale, in cui l’operatore compie azioni aerobiche nella sua attività lavorativa, sia stando in piedi che seduto”, commenta Stefano Osler, Ceo di Wildix. La soluzione è stata pensata per lavori di call center “ma anche per manager e segretarie, costretti per ore seduti fermi davanti alla scrivania, con lo sguardo puntato sul monitor e la mano incollata al mouse, impegnati in continue call o chiamate in entrata”.

“Abbiamo associato alle operazioni più frequenti quei movimenti in grado di portare benefici agli arti e all’apparato scheletrico – dice Dimitri Osler, Cto di Wildix –: L’obiettivo è unire, in una specie di Tai Chi semplificato, produttività e allenamento muscolare. Ad esempio, se arriva una chiamata, l’operatore può allungare il braccio davanti a sé e portarlo verso il petto, per trasferire una chiamata attiva, mentre farà un movimento da sinistra a destra, dopo aver selezionato il collega. Oppure se arriva una chiamata (una sfera) l’operatore può afferrarla e tirarla a sé per rispondere e, sempre con i movimenti di braccia e mani, può scorrere la lista dei colleghi e attivare quello a cui trasferire la chiamata”.

L’esperienza è quindi a 360° e totalmente immersiva. Le icone dello stato di presenza dei colleghi si trasformano in oggetti tridimensionali con cui sarà possibile interagire in diverse modalità. Le rubriche si scorreranno muovendo la mano, i messaggi di testo si scriveranno grazie a una tastiera virtuale completamente personalizzabile. Per evitare un’eccessiva esposizione dell’operatore alla realtà virtuale, il dispositivo imporrà delle pause. I lavoratori possono, così, alternare l’esperienza Virtual 3D con quella desktop per compiere dell’attività fisica, seppure minima, che porti benefici di salute.

Altro risultato misurabile il fattore velocità: “si dimezza, infatti – spiega Wildix -, il tempo impiegato per ogni singola operazione, poiché il gesto è interpretato simultaneamente dal sistema, per la mancanza di intermediari fisici che rallentano la trasmissione del comando (mouse, tastiera)”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Argomenti trattati

Approfondimenti

L
lavoro
R
realtà virtuale
W
wildix

Articolo 1 di 3