LA RICERCA

Meno stress per i controllori di volo, ci pensa l’intelligenza artificiale

L’italiana Deep Blue coordina il progetto di ricerca europeo sull’AI applicata al monitoraggio del traffico aereo. Obiettivo: garantire l’equilibrio tra l’intervento umano e quello della macchina

Pubblicato il 08 Nov 2017

A.S.

torre-controllo-171108175600

Quando un controllore di volo è sottoposto a una situazione di strass molto forte e rischia di prendere una decisione sbagliata a causa della pressione psicologia, a decifrare il suo stato emotivo e ad aiutarlo può essere l’intelligenza artificiale. E’ il sistema a cui sta lavorando il team del progetto di ricerca europeo Stress, coordinato dagli italiani di Deep Blue, e che ha come partner il dipartimento di medicina molecolare dell’Università Sapienza di Roma, diretto da Fabio Babiloni, la scuola nazionale francese per l’aviazione civile e l’Università turca di Anadolu. Il fine è sviluppare linee guida di ricerca per una transizione verso sistemi sempre più automatizzati e garantire il giusto equilibrio tra l’intervento umano e quello della macchina.

Attraverso lo scambio di informazioni tra l’uomo e il computer è stato sviluppato un sistema che valuta lo stress in tempo reale dei controllori di volo. Nei momenti di estremo stress “la persona smette di pensare e non riesce ad accedere alle informazioni più utili nella sua memoria. Per un controllore di volo ciò può voler dire prendere le decisioni sbagliate”, spiegano i coordinatori di progetto dell’azienda Deep Blue, Simone Pozzi e Stefano Bonelli.

Nella prima fase del progetto è stata misurata la risposta dei controllori di volo con diversi livelli di stress e automazione. I dati sono stati rilevati tramite un braccialetto che raccoglieva il sudore, e dei sensori per il battito cardiaco e l’attività cerebrale. Il sistema è stato testato in Turchia nella scuola di formazione dei controllori del traffico aereo, e una seconda simulazione si terrà a gennaio presso l’Enac di Tolosa, per verificare come variano alcune abilità umane in relazione ai livelli di automazione, cosa succede nel cervello di un esperto, abituato ad utilizzare sistemi automatizzati, quando è costretto improvvisamente a tornare al controllo diretto per aumentare la sicurezza ed evitare incidenti. L’idea è di sviluppare un braccialetto o un sensore da inserire nella cuffia dei controllori di volo, che dialogando con la macchina, le permetta di capire che il controllore di volo non sta decidendo bene in modo da intervenire, o avvisare i colleghi.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Argomenti trattati

Approfondimenti

I
intelligenza artificiale
S
stress

Articolo 1 di 3