Troppo cash “intrappolato”: Dell pronta a fare shopping

L’obiettivo è espandersi in Europa e Asia per fare concorrenza in particolare a Ibm, ma anche utilizzare la liquidità nei fondi esteri. Il rimpatrio dei capitali sarebbe soggetto a tassazioni elevate

Pubblicato il 02 Dic 2010

Dell è interessata a comprare aziende che offrono supporto It e
servizi di consulenza sui mercati stranieri, perché la terza
maggiore azienda mondiale dei computer vuole espandersi al di fuori
del mercato statunitense, ancora alle prese con un rallentamento di
consumi e investimenti It.



Lo ha dichiarato il Chief financial officer Brian Gladden parlando
a una conferenza hitech. L’idea è quella di replicare
un’operazione condotta l’anno scorso e che si è svolta, ha
detto Gladden, con “successo”: l’acquisizione e
l’integrazione della Perot Systems. Oggi i l'hardware del
colosso di Round Rock, Texas, è unito al know-how nei servizi
della Perot e questo consente a Dell di vendere entrambi i tipi di
prodotti a clienti come le aziende ospedaliere e gli enti della
pubblica amministrazione.

Sia Dell che Hewlett-Packard si sono recentemente allargate al
business dei servizi per espandersi e competere alla pari con
rivali più grandi quali Ibm. Ma il mercato statunitense presenta
ancora delle difficoltà, ha notato il Cfo di Dell, e questo sta
spingendo l’azienda a considerare nuove acquisizioni
all’estero, in particolare in Europa e Asia, "per potenziare
il nostro portfolio globale", ha spiegato Gladden.


Questa strategia, ha aggiunto il top manager, permetterebbe
all’azienda di usare il suo "cash intrappolato”, ovvero i
fondi tenuti fuori dagli Usa, ed evitare di rimpatriarli e di dover
pagare le relative tasse.

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