Skype illegale in Francia: l’Arcep la denuncia alla Procura

L’Authority ha presentato un esposto: l’azienda non ha adeguato la piattaforma per garantire le intercettazioni, l’instradamento delle chiamate di emergenza e la portabilità del numero. Le inadempienze configurabili come “atti criminali”, punibili con la reclusione

Pubblicato il 24 Feb 2011

L'Arcep (l'Agcom Francese) non vede di buon occhio Skype e
le conseguenze delle sue azioni potrebbero ripercuotersi a catena
anche in altri paesi come l'Italia, la Spagna o il Canada.

Secondo l'Authority d'Oltralpe, il servizio di telefonia
via Internet non è conforme al diritto francese e dunque Skype
opera illegalmente: è quanto emerge da un'inchiesta
dell'Express. Il software infatti consente di fare chiamate
gratuite tra due pc, ma anche da un pc verso telefoni fissi e
cellulari, con tariffe molto competitive (SkypeOut). L'azienda
non ha risposto alla richiesta di dichiarazione obbligatoria per
tutti gli operatori di comunicazioni elettroniche che operano in
Francia. Arcep ha chiesto a Skype di uniformarsi a tre regole:
intercettazione delle chiamate per motivi di sicurezza,
instradamento delle chiamate di emergenza e portabilità del numero
(SkypeIn).

Poiché Skype non si è adeguata, Arcep ha presentato un esposto
alla Procura della Repubblica. Nella sua lettera, l'Autorità
ritiene che le inadempienze siano tali da qualificarsi come atti
criminali, che la legge francese punisce con un anno di reclusione
e una multa di 75.000 euro.

Il caso è del 2007, e il procedimento si era bloccato perché
Skype aveva abbandonato gli uffici europei, trasferendo le sue
attività in Lussemburgo. Tuttavia potrebbe riaprirsi, in quanto
Skype è in procinto di quotarsi in borsa e la commissione Usa per
i titoli e gli scambi (Sec) ha dichiarato che il problema di
"status" potrebbe avere un impatto negativo sul valore
della quotazione. La Sec avrebbe fatto capire a Skype che sarebbe
meglio chiarire la sua posizione.

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