Hp, il New Deal di Apotheker: “Basta tagli, ora innoviamo”

Il ceo chiude la stagione dell’austerity. Nuovi software, servizi e più qualità dei prodotti le chiavi di volta. “Hp ha perso la sua anima. Voglio recuperare il contatto con la gente e dare al mercato quello che chiede”

Pubblicato il 09 Mar 2011

Alla guida di Hewlett-Packard dal primo novembre, Leo Apotheker ha
rotto con l'eredità del suo predecessore Mark Hurd sotto
diversi aspetti. Non solo, in un recente discorso tenuto a
Bangalore, ha dichiarato che d’ora in poi Hp considererà
l'India come un mercato piuttosto che una fonte di manodopera a
basso costo per lo sviluppo dei prodotti, ma ha intrapreso una
profonda trasformazione del business dei personal computer di Hp,
che vale 41 miliardi di dollari, per puntare con maggior decisione
sul mercato del software, anche con acquisizioni, facendo
concorrenza direttamente a Oracle e Ibm.

Apotheker non vuole pensare solo a tagliare i costi, come ha fatto
Hurd, ma migliorare la qualità dei prodotti e la rapidità con cui
vengono portati dall'azienda al mercato. "Hp ha perso la
sua anima", ha dichiarato Apotheker in un'intervista
rilasciata a Bloomberg News a Palo Alto, California, presso i
quartier generali di Hewlett-Packard. "Voglio recuperare il
contatto con la gente, per dare al mercato quello che veramente ci
chiede".

“Sembra che ci sia un divario tra il tipo di servizi che Hp offre
e il tipo di servizi di cui le persone hanno veramente
bisogno", conferma Jane Snorek del fondo Nuveen Asset
Management. Apotheker si dice pronto ad acquistare aziende con
competenze software e sta cercando possibili target che aiutino Hp
a offrire ai clienti un portafoglio più ampio di prodotti di
sicurezza e analisi dati. Informatica Corp., Bmc Software, Sas
Institute, Symantec e CommVault Systems sono tra i potenziali
obiettivi, secondo Jayson Noland, analista di Robert W. Baird a San
Francisco.

Hp ha già acquisito Eds, per 13,2 miliardi di dollari, per
espandesi nei computer services, tuttavia le entrate dai servizi
sono cresciute meno dell’1% lo scorso anno a 34,9 miliardi di
dollari per il gruppo guidato da Apotheker. Per fare un confronto,
le vendite di servizi di Ibm sono cresciute del 2,6% a 56,4
miliardi di dollari nel 2010. Le vendite di software di Hp hanno
totalizzato 3,59 miliardi nello scorso anno fiscale, contro i 22,5
miliardi di Ibm.

Sono tutti settori su cui Apotheker intende lavorare per migliorare
i risultati. Il Ceo dice di voler sfruttare meglio il sistema
operativo per computer WebOS che Hp ha acquisito con Palm: dal
prossimo anno ogni Pc distribuito da Hp potrà funzionare anche col
WebOS, oltre che con Wndows di Microsoft. “Il software è un
tallone di Achille per Hp”, commenta Brian Marshall, analista di
Gleacher & Co. a San Francisco. Al momento le vendite di
Hewlett-Packard derivano per il 70% dall’hardware, per il 27% dai
servizi It e solo per il 2,2% dal software.

Soprattutto, il Ceo tedesco vuole tornare a investire
sull’innovazione e gli analisti non possono che essere
d’accordo: “Smettere di innovare è una mossa suicida”,
dichiara John Schwarz, ex manager Sap, la stessa azienda da cui
viene Apotheker. “Leo vuole assolutamente evitare una spirale
involutiva in Hp.”

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