Istat: in picchiata elettronica e pc

La produzione industriale nel nostro paese ha registrato una contrazione complessiva dell’1,5% nel mese di gennaio. Ma è il settore hi-tech a soffrire maggiormente: la flessione è dell11,1%

Pubblicato il 10 Mar 2011

A gennaio la produzione industriale a torna a calare dell'1,5%
e il settore che in termini tendenziali registra la diminuzione
più ampia è quello della fabbricazione di computer, prodotti di
elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di
misurazione e orologi (-11,1%). Un inatteso brusco calo, con un
avvio di anno debole che contrasta con i robusti miglioramenti
registrati da Francia e Germania. L'indice destagionalizzato è
diminuito rispetto a dicembre dell'1,5%. Lo rileva l'Istat,
precisando che nella media del trimestre novembre-gennaio
l'indice è inferiore dello 0,1% rispetto ai tre mesi
immediatamente precedenti.

Corretto per gli effetti di calendario, a gennaio l'indice
aumenta in termini tendenziali dello 0,6% (i giorni lavorativi sono
stati 20 contro i 19 di gennaio 2010). L'aumento
dell'indice grezzo tra gennaio 2010 e gennaio 2011 è del
3,8%.

Rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, gli indici
corretti per gli effetti di calendario registrano una crescita per
il raggruppamento dei beni strumentali (+5,4%) e per quello dei
beni intermedi (+3,1%). I beni di consumo diminuiscono del 5,9%
mentre rimane invariato il comparto dell'energia.

Nel medesimo confronto tendenziale, i settori dell'industria
manifatturiera caratterizzati da una crescita più accentuata sono:
fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (+13,9%),
fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+11,0%) e
metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo esclusi macchine
e impianti (+9,9%).

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