Elezioni del 15 maggio. Niente sms, mail e chiamate senza consenso

Il Garante fissa le regole per la campagna elettorale delle prossime amministrative: vietati messaggini, mms e telefonate non desiderate per propaganda politica  

Pubblicato il 13 Apr 2011

I candidati alle elezioni amministrative non potranno inviare agli
elettori sms, email o telefonare senza il loro consenso. E'
inoltre vietato utilizzare gli archivi dello stato civile e
dell'anagrafe. Lo stabilisce il Garante per la Privacy in vista
delle prossime elezioni del 15 maggio.

"Si avvicinano le elezioni provinciali e comunali – si legge
in una nota – e l'Autorità Garante per la privacy ha approvato
di recente un apposito provvedimento, in corso di pubblicazione su
G.U., che conferma le regole già previste dal provvedimento
generale del 2005. Come già fatto in occasione di ogni campagna
elettorale, l'Autorità ricorda a partiti politici e candidati
le modalità in base alle quali chi effettua propaganda elettorale
può utilizzare correttamente i dati personali dei cittadini (es.
indirizzo, telefono, email etc.)".

In dettaglio per quanto riguarda "i dati utilizzabili
senza consenso
: per contattare gli elettori ed inviare
materiale di propaganda, partiti, organismi politici, comitati
promotori, sostenitori e singoli candidati possono usare senza il
consenso dei cittadini i dati contenuti nelle liste elettorali
detenute dai Comuni, nonché i dati personali di iscritti ed
aderenti. Possono essere usati anche altri elenchi e registri in
materia di elettorato passivo ed attivo (es. elenco degli elettori
italiani residenti all'estero) ed altre fonti documentali
detenute da soggetti pubblici accessibili a chiunque, come gli albi
professionali (nei limiti in cui lo statuto del rispettivo Ordine
preveda la conoscibilità sotto forma di elenchi degli iscritti). I
titolari di cariche elettive possono utilizzare dati raccolti nel
quadro delle relazioni interpersonali da loro avute con cittadini
ed elettori.

Dati utilizzabili con il previo consenso: è
necessario il consenso – spiega ancora la nota del Garante – per
particolari modalità di comunicazione elettronica come sms, email,
mms, per telefonate preregistrate e fax. Stesso discorso nel caso
si utilizzino dati raccolti automaticamente su Internet o ricavati
da forum o newsgroup, liste abbonati ad un provider, dati presenti
sul web per altre finalità.

I dati degli abbonati, anche se presenti negli
elenchi telefonici, possono essere utilizzati solo se
l'abbonato ha preventivamente manifestato la sua disponibilità
a ricevere tale tipo di telefonate. Sono ugualmente utilizzabili,
se si è ottenuto preventivamente il consenso degli interessati, i
dati relativi a simpatizzanti o altre persone già contattate per
singole iniziative o che vi hanno partecipato (es. referendum,
proposte di legge, raccolte di firme).

Dati non utilizzabili: non sono in alcun modo
utilizzabili, neanche da titolari di cariche elettive, gli archivi
dello stato civile, l'anagrafe dei residenti, indirizzi
raccolti per svolgere attività e compiti istituzionali dei
soggetti pubblici o per prestazioni di servizi, anche di cura;
liste elettorali di sezione già utilizzate nei seggi; dati
annotati privatamente nei seggi da scrutatori e rappresentanti di
lista, durante operazioni elettorali.

Informazione ai cittadini: i cittadini devono
essere informati sull'uso che si fa dei loro dati. Se i dati
non sono raccolti direttamente presso l'interessato,
l'informativa va data al momento del primo contatto o
all'atto della registrazione. Per i dati raccolti da registri
ed elenchi pubblici o in caso di invio di materiale propagandistico
di dimensioni ridotte (c.d."santini"), il Garante ha
consentito a partiti e candidati una temporanea sospensione
dell'informativa fino al 30 settembre 2011".

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