PUNTI DI VISTA

Generali, un canadese per l’era tecnologica

Bruce Hodges alla guida dei sistemi informatici di gruppo. Mai nel passato ha lavorato in Italia. Una scelta che ha diversi punti di novità. La rubrica di Edoardo Narduzzi

Pubblicato il 25 Set 2015

Edoardo Narduzzi

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La cura Mario Greco ha già fatto sorridere gli azionisti delle Generali, la storica società dei cassettisti italiani. Il prezzo del titolo, quest’anno, ha rivisto quota venti ero per azione ed il valore è quasi raddoppiato rispetto a tre anni fa, quando il nuovo amministratore delegato entrò in carica. Lo stesso Greco ha, poi, recentemente ulteriormente rassicurato gli azionisti delineando la possibilità che nei prossimi quattro anni le Generali possano pagare dividendi superiori a quelli del recente passato ed alla media del mercato: cinque miliardi di dividendi cumulati attesi fino al 2019.

In questo quadro si inserisce anche la decisione presa di chiamare un canadese, Bruce Hodges, alla guida dei sistemi informatici di gruppo. Un canadese con una peculiarità da compiuta multinazionale: mai nel passato Hodges ha lavorato in Italia. La scelta ha diversi punti di novità. Innanzi tutto sancisce la fine della stagione Moglianocentrica, dal nome della cittadina veneta che ospita la sede operativa di fatto delle Generali, del colosso assicurativo. Visoni di business, relazioni tecnologiche ed esperienze verso i fornitori di un professional canadese sono, ovviamente, anni luce distanti da quelle che finora hanno avuto i responsabili ICT di Generali. Poi, conferma il prevalente interesse di Greco di fare di Generali una “Amazon” delle polizze, cioè una compagnia che tra i suoi stakeholders mette al primo posto i bisogni dei consumatori. Infine, perché certifica che le Generali vogliono davvero essere gestite come un gruppo integrato ed in questa chiave di lettura le piattaforme tecnologiche trasversali sono un elemento fondamentale di un’integrazione win-win.

Tradotto nel linguaggio dei risultati significa che Generali si è predisposta a fare importanti investimenti nelle tecnologie innovative per aggiornare il proprio modo di fare business, vedendo le tecnologie non soltanto come un qualcosa che è a supporto del business ma come una componente essenziale dell’offerta verso i clienti. Le polizze in divenire saranno, cioè, non soltanto sempre più digitali e sempre meno cartacee ma la profilazione del prodotto verso il singolo cliente diventerà una esperienza resa possibile soltanto dall’innovativo utilizzo dei dati e dell’informatica. Lo scenario in divenire è quindi molto meno assicurativo di quanto non si immagini per essere competitivi bisogna saper produrre un mix di offerta tra Tripadvisor, Netflix, Whatsapp e Amazon. Greco vuole vendere polizze ai Millenials e sta preprando le Generali ad essere competitive.

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