Beauty contest, fa ricorso anche la Rai

Il bando per l’assegnazione gratuita di sei frequenze digitali era già stato impugnato da Sky e Telecom Italia Media. Gentiloni (Pd): “La pioggia di contestazioni, un motivo in più per ripensarlo”

Pubblicato il 30 Set 2011

Dopo Sky e Telecom Italia Media, anche la Rai impugna al Tar del
Lazio il bando di gara del ministero dello Sviluppo economico per
l'assegnazione gratuita di diritti d'uso di frequenze in
banda televisiva per sistemi di radiodiffusione in digitale
terrestre. "La pioggia di ricorsi – dice l'ex ministro
delle comunicazioni Paolo Gentiloni (Pd) – è un ulteriore buon
motivo per ripensare il beauty contest".

Nel ricorso depositato al Tribunale amministrativo, scrive
Radiocor, la Rai chiede l'annullamento, previa sospensione, del
bando per l'assegnazione di 6 multiplex (frequenze) elaborato
in base alle indicazioni contenute nella delibera 497/10/CONS
dell'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni che ha
fissato il disciplinare di gara.

Le società che hanno presentato la documentazione per partecipare
al beauty contest con cui il ministero assegnera' le frequenze
sono in tutto dieci, per un totale di 17 domande (ciascun soggetto
poteva concorrere per piu' lotti). I lotti sono divisi in tre
gruppi: il gruppo A (tre lotti per tre multiplex), riservato ai
nuovi entranti e a chi ha un solo multiplex, a cui partecipano
Europa 7, Sky, Canale Italia, Prima Tv, 3 Italia, TivuItalia e Dbox
di Einstein Multimedia; il gruppo B, composto da due lotti, a cui
potevano partecipare anche i grandi e per il quale hanno presentato
domanda Rai, Mediaset e Telecom Italia Media. Il gruppo C, una
frequenza per il Dvb-t2, il digitale terrestre di nuova
generazione, riservato a chi ha già una rete Dvb-h per la tv in
mobilità, per il quale ha presentato domanda Telecom Italia.

Nelle intenzioni del ministero la gara consentirà di aprire il
mercato televisivo italiano a nuovi soggetti e di chiudere la
procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese avviata
dalla Commissione europea nel 2006. Si attende ora la fissazione
dell'udienza in cui i ricorsi di Rai, Telecom Italia Media e
Sky saranno discussi davanti alla Seconda sezione del Tar del
Lazio.

"La pioggia di ricorsi contro il beauty contest per le
frequenze televisive è un ulteriore buon motivo per
ripensarlo": lo dichiara il deputato Pd Paolo Gentiloni,
responsabile Forum Ict del Partito Democratico. "Non ha senso
infatti – spiega – assegnare gratuitamente frequenze che in questi
stessi giorni vengono pagate miliardi di euro dalle Tlc".

'E non ha senso regalare ulteriori frequenze agli incumbent Rai
e Mediaset sottraendole all'emittenza locale. Se resta
cosi' – conclude Gentiloni – il beauty contest sara'
l'ennesimo regalo al duopolio televisivo'.

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