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Tv digitale, lo strappo sul telecomando

Il Tar del Lazio accoglie il ricorso di Sky: normativa “discriminatoria” nei confronti dei nuovi canali digitali. L’Agcom dovrà emanare un nuovo regolamento. Emittenti locali al contrattacco: “Ci appelleremo al Consiglio di Stato”

Pubblicato il 27 Gen 2012

M.S.

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Rivoluzione in arrivo per i telecomandi delle tv italiane. Il Tar del Lazio ha annullato il Piano di numerazione automatica dei canali della tv digitale terrestre in chiaro e a pagamento, la cosiddetta Lcn (Logistic Channel Number), contenuto nella delibera dall’Autorita’ per le Garanzie nelle comunicazioni dell’agosto 2010. Lo ha deciso con sentenza la Terza sezione ter del Tribunale amministrativo, presieduta da Giuseppe Daniele, accogliendo un ricorso proposto da Sky Italia, assistita dall’avvocato Ottavio Grandinetti.

Il Tar del Lazio, su richiesta delle emittenti Canale 34 e Piu’ Blu Lombardia, si era gia’ pronunciato sulla delibera in questione, annullando, lo scorso primo agosto, la parte del provvedimento che assegnava i numeri dal 9 al 19 alle emittenti locali. La sentenza del Tar era stata poi sospesa, lo scorso 30 agosto, dal Consiglio di Stato. La nuova sentenza del Tar del Lazio, a differenza della precedente, annulla l’intero provvedimento dell’Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni, che adesso dovra’ emanare un nuovo regolamento sulla numerazione automatica dei canali della tv digitale terrestre in chiaro e a pagamento, seguendo le indicazioni fornite dal Tribunale amministrativo.

Due le motivazioni che hanno indotto i giudici del Tar ad annullare la delibera, a quanto riporta l’agenzia Radiocor. La normativa, sostiene il collegio, "e’ discriminatoria", dal momento che, nell’assegnazione della numerazione automatica alle emittenti tv, distingue tra canali ex analogici, considerati generalisti e quindi privilegiati, e canali digitali, considerati semigeneralisti e per questo penalizzati. Questo nonostante il fatto che tutti i canali in questione abbiano il medesimo tipo di programmazione.

In secondo luogo, i giudici hanno considerato discriminatorio nei confronti dei canali digitali come Sky il fatto che nella numerazione assegnata dal Piano dell’Autorita’, tali emittenti vengano solo dopo quelle locali, creando in tal modo palesi disparità nella concorrenza rispetto agli ex canali analogici. La numerazione attualmente in vigore prevede infatti l’assegnazione dei primi nove numeri agli ex canali analogici di Rai, Mediaset, Telecom e Gruppo L’Espresso (Deejay Tv), dei numeri dal nove al diciannove alle emittenti locali, il venti a Rete Capri e i numeri dal ventuno in avanti alle nuove emittenti digitali, tra cui Sky. A questo punto, secondo il Tar, e’ necessario un nuovo regolamento sull’assegnazione automatica dei canali della tv digitale terrestre in chiaro e a pagamento che preveda una continuita’ e consecutivita’ di posizioni dei nuovi canali digitali come Sky rispetto alla numerazione assegnata a Rai, Mediaset, Telecom e Gruppo l’Espresso.

Subito al contrattacco le tv locali riunite nell’associazione Aeranti-Corallo. Il coordinatore Marco Rossignoli: "Faremo appello al Consiglio di Stato per chiedere l’annullamento previa sospensione della sentenza del Tar Lazio. Auspichiamo che anche l’esecutorietà di questa sentenza venga sospesa dal Consiglio di Stato, così come è avvenuto per le altre sentenze in materia pronunciate nei mesi scorsi dal Tar Lazio". La preoccupazione degli editori televisivi locali, spiega Rossignoli, è quella di conservare le attuali numerazioni per il comparto locale . Inoltre ai sensi dell’art. 32 del Testo Unico dei Servizi di Media le tv locali "hanno diritto ad adeguati spazi nel primo arco di numerazione".

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