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Sky, Fastweb, Samsung: qual è il prezzo del 3D?

Il tema dei contenuti sarà dirimente per il futuro del 3D. E mentre i grandi player tentano di posizionarsi al meglio nell’arena, resta aperto il nodo principale: chi farà programmi degni del nuovo standard?

Pubblicato il 19 Mar 2012

Enrico Menduni, Professore di Media e Comunicazione all'Università Roma Tre

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La notizia non è definitiva e quindi sarebbe buona norma attendere l’esito della trattativa, tuttavia già l’inclinazione di Fastweb verso Sky, insieme all’alleanza sempre più forte della società di Murdoch con Samsung, merita un commento. La Rai fa notizia solo per le sue bizantine lotte interne e le finte trasgressioni di star riciclate; Mediaset, per la prima volta nella ormai lunga storia, pronuncia la parola “licenziamenti” visto che la pubblicità langue e, quando c’è, si deposita piuttosto sul Web che sulle reti di Cologno Monzese.

In questo scenario da Villa Arzilla, Sky – che pur in senso stretto non è un broadcaster ma una figura mista tra aggregatore e distributore di contenuti – manda a dire a chiare lettere che senza un saldo backbone di rete proprietaria è difficile coordinare le altre risorse diffusive con l’efficienza necessaria alla televisione Full HD e al 3D: tecnologie che, come tutti sappiamo, mangiano molte più frequenze, o larghezza di banda, dei modesti canali del digitale terrestre.

Fastweb, già milanese, ora svizzera, presente con qualche affanno nei servizi bundle, ma con un solido marchio e un portafoglio clienti rispettabile, già alleata di Sky nell’offerta, può darle una chance in più, rispetto alla sola trattativa con i grandi operatori telefonici, quando si tratta di affiancare il satellite con un complesso di servizi che, per la loro forte interattività e per le quantità di dati scambiate, richiedono il ricorso a tutte le reti di nuova generazione.

Poi c’è Samsung: l’unica che riesca a stare dietro a Apple, tirando lei Android-Google, e anzi per almeno un aspetto nettamente avanti: nell’integrazione con la tv, che nel Dna di Apple non c’è. Ricordiamo il primo spot della casa della mela, girato da Ridley Scott, in stile orwelliano: la tv è il Grande fratello, e viceversa (http://www.youtube.com/watch?v=OYecfV3ubP8). Adesso, quando Apple lavora a più non posso per entrare nel business televisivo, qualcuno se lo ricorda. Samsung invece con la tv si sente a casa sua, oltre a produrre display retina di grande qualità. Ma lo spot (attuale) della Smart TV di Samsung (http://www.youtube.com/watch?v=Q0QbyFx8P3Q&lr=1) recita testualmente: “Spazio ai contenuti – e il TV non è più come prima”. E Samsung non sa farne. Chi farà contenuti 3D degni del 3D? Questo il problema. Altrimenti rimarrà solo un giocattolo.

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