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Mediaset teme crollo pubblicità

In forte calo la raccolta sulle reti generaliste. L’azienda spera nella conversione Dvb-H/Dvb-T

Pubblicato il 16 Apr 2012

M.S.

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Nei giorni caldi per la decisione del governo sulle frequenze tv, è il timore sulla pubblicità a zavorrare Mediaset in Borsa. Il titolo viaggia ai minimi storici segnando un calo del 2,4% a 1,749 euro dopo aver perso circa il 18% nell’ultimo mese. Se piace al mercato la possibilità che, con il provvedimento del governo, venga consentito a Rai, Mediaset e H3G di trasformare le frequenze per i videofonini in frequenze utilizzabili per il digitale terrestre, d’altro canto nuove preoccupazioni riguardano la raccolta per la quale inizialmente Mediaset prevedeva un calo del primo trimestre 2012 "in linea" con il -8% degli ultimi tre mesi dell’anno scorso.

Secondo quanto riportato nel week end dai giornali, Rai avrebbe visto calare la raccolta del 22% a marzo su base annua e i dati Nielsen avevano fornito l’indicazione di un -10,7% per le tv generaliste a gennaio: difficile, secondo qualche analista, che Mediaset possa aver realizzato performance significativamente migliori del mercato in questi primi tre mesi e dunque la stima fatta di -8% sembra non essere piu’ attuale. Probabile a questo proposito che maggiore chiarezza sui risultati della raccolta venga fatta dal management mercoledi’ prossimo, in occasione dell’assemblea degli azionisti.

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