BREVETTI

MySmartTv: è made in Italy il Google della tv digitale

Firmata da tre giovani ingegneri la soluzione che “trasforma” il palinsesto a immagine dell’utente

Pubblicato il 21 Lug 2012

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Svolta smart in vista per la tv digitale. A pochi giorni dalla chiusura dei giochi dello switch off totale, spunta una tecnologia che promette di sparigliare le carte dell’intricato panorama tv italiano risolvendo una volta per tutte il capitolo ancora aperto dell’Lcn, la numerazione automatica dei canali sul telecomando.

E pavimentando la strada a nuovi mercati per l’utilizzo delle informazioni sulle preferenze dei telespettatori. La soluzione si chiama MySmartTv ed è firmata da tre ingegneri 33enni: Silvia Canale e Silvano Mignanti dell’Università Sapienza di Roma, e Vincenzo Suraci, ricercatore dell’Università degli Studi eCampus. Ora, a pochi giorni dal brevetto, si preparano ad affrontare il mercato, anche internazionale. Grazie a un’ingegneria “invisibile” la soluzione applica al mondo della trasmissione digitale – dal Dtt al satellite fino a Iptv e Webtv – le tecnologie di data mining per l’estrazione di informazione dai dati, offrendo al telespettatore un palinsesto (un “canale virtuale”) tagliato su misura. Niente più slalom sul telecomando o complicate operazioni di memorizzazione dei canali.

“In qualche modo un Google per la Tv – dice Canale, che si occupa di intelligenza dei dati – che impara il comportamento dell’utente e costruisce menu personalizzati”. Un tifoso di calcio avrà a disposizione un palinsesto costruito pescando partite dal mare magnum dell’offerta tv, il cinefilo troverà una serata fatta di film presi dalle varie emittenti e così via.

MySmartTv è installato sul decoder. Memorizza i comandi e impara quali sono i canali più richiesti e i programmi più visti ordinando automaticamente la lista dei canali: premendo il tasto 1 del telecomando il telespettatore accederà al canale preferito, premendo il tasto 2 (o il tasto +) al secondo maggiormente preferito e così via. Non basta: se il decoder viene utilizzato da più telespettatori, come un nucleo familiare, MySmartTv è in grado di riconoscere diversi profili all’interno del gruppo: è la grande sfida dei sistemi di riconoscimento basati su data mining, grazie ai quali la soluzione riduce i comportamenti dei vari utenti “a una serie di profili noti con opportuni coefficienti di similarità – spiega Canale -. Il data mining riesce a scoprire informazioni nascoste nei dati e mette in evidenza le correlazioni tra i comportamenti rispetto a un obiettivo come, nel nostro caso, i canali preferiti”. In questo caso gli ingegneri non hanno fatto ricorso a modelli “general purpose” ma hanno sviluppato uno specifico modello di apprendimento automatico.

C’è però una chance in più. Dal momento che effettua una profilazione capillare, la soluzione potrebbe fare da apripista a un diverso utilizzo dei dati puntando in particolare al mercato del marketing to customer. Ma diversamente da quanto succede con i grandi operatori del Web, la “gestione” delle informazioni rimane protetta all’interno delle mura domestiche.

“È importante sottolineare che le informazioni non sono pubbliche – spiega Suraci che si è occupato del design dell’architettura e dell’integrazione dell’algoritmo nella componente reale -: MySmartTv le memorizza, ma sarà solo il telespettatore, se lo desidera, a cederle a chiunque ne sia interessato”: aziende che si occupano di indagini di mercato o di stime degli indici di gradimento.

MySmartTv è un’avventura tutta italiana, anzi romana, che rimette al centro il potenziale innovativo dell’università. Nata all’interno del Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale della Sapienza “anche se in realtà l’idea ci è venuta ad Amsterdam, nel 2009, durante un viaggio di lavoro” racconta Suraci. Era il periodo in cui si discuteva del problema del riordino dei canali e “ci siamo chiesti, da tecnici – dice Mignanti che ha curato lo studio di fattibilità della componente software e hardware – se fosse possibile superare lo snodo mettendo al centro le preferenze del telespettatore”. Grande sostegno, in fase di progettazione, da parte di alcuni docenti del dipartimento, che da subito hanno creduto nell’idea (“senza il loro supporto – dicono gli inventori – non saremmo arrivati al brevetto”). Poi tante notti e week end passati a realizzarla.

Finalmente la brevettazione, sostenuta dall’ateneo. E ora il lancio. “Il mercato del Dtt ha bisogno di un vero punto di accesso ai contenuti – dicono gli ingegneri -. MySmartTv colma questo vuoto tecnologico”. Produttori di decoder, di player multimediali, di set top box, di smart Tv i potenziali mercati cui punta la soluzione, “ma ci aspettiamo anche interesse dalle emittenti, locali e nazionali, e dall’Auditel”. La sfida è partita.

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