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Gara frequenze, la bozza vola a Bruxelles

Approvata all’unanimità dal Consiglio Agcom la prima versione dello schema di provvedimento sulle procedure d’asta. Ora confronto tecnico con la Commissione Ue, poi la consultazione pubblica

Pubblicato il 20 Set 2012

M.S.

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Primo step per il bando di gara frequenze “ex beauty contest”. Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Angelo Marcello Cardani ha approvato oggi all’unanimità, su proposta dei relatori Maurizio Decina e Antonio Martusciello, una prima bozza dello schema di provvedimento concernente le procedure di gara previste dalla legge 44/2012 in materia di frequenze televisive. Sulla base di queste procedure, il Ministero dello Sviluppo Economico assegnerà i diritti d’uso mediante asta pubblica.

Lo schema del provvedimento verrà ora trasmesso a Bruxelles e sarà oggetto, fin dai prossimi giorni, di un confronto tecnico con la Commissione europea. Successivamente – presumibilmente tra circa due settimane e per un mese – , lo schema di provvedimento sarà sottoposto a consultazione pubblica tra i soggetti interessati. Inoltre, per la sua definitiva approvazione, occorrerà un parere formale della Commissione europea necessario per il superamento della pendente procedura d’infrazione.

Il passaggio avvenuto oggi, segnala Agcom, rappresenta quindi “la prima tappa del percorso avviato con l’insediamento del nuovo Consiglio dell’Agcom ed è in linea con l’obiettivo, che il Consiglio stesso si era dato, di assicurare la massima celerità nello svolgimento del compito che la legge ha affidato all’Autorità”.

Positiva la reazione del Pd, anche se, nota il senatore Vincenzo Vita, “suscita non poche preoccupazioni l’allungarsi dei tempi. La procedura è obiettivamente complessa, ma certo il rischio è che di passaggio in passaggio si arrivi alla scadenza naturale del governo senza l’espletamento della gara vera e propria”. Per questo ci si attende, dice isl enatore, un chiarimento sul timing. “Dirà qualche cosa il prossimo provvedimento sull’agenda digitale? – si chiede Vita -. Si puo’ immaginare che prima o poi si abbia in Italia una seria ‘spectrum review’?”.

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