LA TV DEL FUTURO

Gartner, second screen traino della Tv social

Facebook e Twitter zattere di salvataggio per rivitalizzare la Tv live. Sempre più ritagliati a misura di smartphone e tablet le app e i siti collegati ai programmi, in grado di sollecitare l’interazione. E il pubblico si rifugia di meno nella catchup che fa “saltare” la pubblicità

Pubblicato il 21 Mar 2013

Patrizia Licata

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Il social è il grande trend del momento anche sul mercato della tv, ormai diversi studi lo indicano. Il ruolo dei dispositivi cosiddetti second screen (smartphone e tablet), in combinazione con contenuti personalizzati, applicazioni interattive e programmi di loyalty, viene approfondito in particolare dall’ultimo studio della società di ricerche Gartner.

La social tv indica un nuovo tipo di fruizione caratterizzata da un’intensa e diretta partecipazione dell’utente, con attività di comunicazione e interazione contemporanee alla visione dei programmi televisivi. Gartner ritiene che la social tv possa da un lato aumentare il valore di un programma tv o di un video, dall’altro offrire opportunità ai provider di attrarre nuovi utenti, renderli più partecipi e aprire nuovi canali pubblicitari tramite i social network.

“I device second screen come tablet, smartphone e ultrabook saranno probabilmente il principale traino del nuovo tipo di fruizione social della tv perché le companion app (le app disegnate appositamente per certi programmi Tv, ndr) sono sempre più spesso create per questo tipo di esperienza”, nota Michael Gartenberg, research director di Gartner. “Integrazione di contenuti, interazione social e programmi fedeltà sono le tre attività chiave che, insieme, creano l’esperienza che chiamiamo social tv”.

Finora le strategie seguite dai provider per collegare i tradizionali programmi televisivi con Internet sono state per lo più limitate alla fornitura di siti Internet di contenuti ad hoc o di terminali connessi come le tv e le set-top box, ma nessuna di queste iniziative ha portato alla creazione di vere esperienze di social tv per i consumatori, secondo Gartner. Tuttavia, tre elementi si stanno oggi fondendo in una esperienza di social tv totale che viene erogata principalmente attraverso i device companion: l’uso di social network come Facebook e Twitter, con cui gli utenti possono aggiornare il loro stato e svolgere conversazioni in tempo reale riguardo ai programmi che stanno guardando in tv; applicazioni che offrono programmazione tv in regalo, uno stretto coinvolgimento nelle community, vasta interazione social tramite i device second screen; e programmi che generano fidelizzazione (con premi, giochi, ecc.) per clienti che si lasciano coinvolgere nella creazione dei contenuti o nei commenti sui programmi.

I consumatori stanno rispondendo positivamente a queste iniziative. Amano usare smartphone e tablet per commentare live i programmi tv, tanto che le companion app che consentono esperienze di social tv sono sempre più spesso disegnate per i device second screen, non per tv e set-top box. Smartphone, media tablet e ultrabook sono sempre più diffusi tra i consumatori, così come l’utilizzo, fisso e mobile, dei social network, e questo ha portato a una inedita quanto fondamentale integrazione fra la tradizionale esperienza tv e la partecipazione ad attività sociali da parte dei consumatori. “I provider della tv e di contenuti video come le società del cavo hanno un’immensa opportunità di raggiungere un pubblico di utenti intensivi con la social tv e ridurre la potenziale perdita di clienti”, afferma Gartenberg. “Adesso è il momento giusto per sfruttare questa opportunità perché i servizi di social tv non sono ancora dominati da una singola soluzione e il mercato è molto lontano dalla saturazione”.

Alcuni servizi hanno cominciato ad abbracciare la connessione social e spingono l’interazione tra spettatori tv; altri usano la social tv per creare programmi di loyalty che premiano gli utenti per aver guardato certi programmi e interagito con i contenuti. Con queste attività si evita in qualche misura che gli spettatori si ammassino sulla catch-up tv, quella che si guarda in differita, saltando la pubblicità, spingendoli invece a scegliere la visione live, con pubblicità ma con un maggiore coinvolgimento diretto. I programmi fedeltà che danno un valore concreto ai consumatori contribuiranno ulteriormente ad accrescere la partecipazione a quanto si vede in tv.

L’uso di companion apps per l’esperienza della social tv, insieme a nuove funzionalità di controllo nell’hardware, daranno a loro volta una spinta all’utilizzo dei device second screen aumentandone il valore percepito. Gartner prevede opportunità dunque anche per i produttori di device e i fornitori di applicazioni e collaborazioni tra questi due settori in ambito social tv, non solo per l’erogazione di contenuti e servizi, ma anche per l’offerta di funzionalità di comando e controllo sui device che interessino i vari dispositivi di casa (televisori, console per i giochi, stereo).

Va sottolineato che, pur se la social tv sarà trainata dai terminali second screen, la televisione rimarrà il primo dispositivo domestico con cui condividere contenuti video. Il second screen la renderà però veramente globale: le connected tv daranno accesso a una gamma molto più ampia di contenuti via Internet, permettendo di mandare e ricevere video in tutto il mondo; con l’aiuto del dispositivo companion, l’esperienza della social tv si estenderà oltre gli amici locali per abbracciare la platea globale.

“Guardare la televisione è sempre stata un’attività sociale, sia perché la si vedeva in famiglia o con gli amici, sia perché i suoi programmi hanno sempre stimolato discussioni e analisi con altre persone”, sottolinea Gartenberg. “Il potere insito nell’unire la visione condivisa dei programmi televisivi, con relativi commenti e critiche, a nuove modalità che permettono di dare consigli agli amici ha già dato dimsotrazione di sè con il successo dei social network. Abbracciare queste attività e trasferirle a esperienze di social tv grazie ai dispositivi second screen rappresenta un cambiamento radicale per i programmi di loyalty, la promozione dei marchi e lo sfruttamento dei contenuti”.

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