SENTIERI DEL VIDEO

Basterà Cubovision a contrastare gli Ott?

Dopo la vendita di La 7 e Mtv a Telecom Italia resta solo la piattaforma che, forse non servirà ad arginare lo strapotere di Google & co.

Pubblicato il 16 Lug 2013

Enrico Menduni, Professore di Media e Comunicazione all’Università Roma Tre

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Il lettore frettoloso apprende che Telecom Italia Media ha venduto il 51% di Mtv Italia a Viacom, il conglomerato televisivo americano che deteneva l’altro 49%, per 10 milioni di euro. La vicenda ricorda la barzelletta sulla vendita del cane. Un tizio informa l’amico di un affarone: ha venduto il cane per un milione di euro. L’amico è stupito. “Sì”, continua entusiasticamente l’altro, “in cambio del cane mi hanno dato due gatti da 500.000 euro l’uno.”
Guardando meglio, infatti, si apprende che Telecom Italia Media si impegna a cancellare crediti verso Mtv per 9,7 milioni. 10 – 9,7 = 300.000 euro. Telecom Italia incassa cioè quanto un modesto appartamento di tre stanze in zona semicentrale: questo vale Mtv Italia.

Ci fermiamo qui, ma siamo convinti che guardando meglio il rinnovo del contratto tra Telecom Italia Broadcasting e Mtv Italia per la fornitura della capacità trasmissiva, e servizi correlati, scopriremmo che al posto di un appartamento di tre stanze dovremo utilizzare, come esempio, un box auto. Sempre in zona semicentrale. L’obiezione a questi calcoli è facile: l’operazione permette a Telecom Italia di chiudere un rubinetto da cui usciva, per disperdersi nel nulla, un mare di quattrini. Parlare di un Ebitda di Mtv Italia negativo per 11 milioni circa significa infatti, in parole più semplici, che ogni mese in cassa manca quasi un milione di euro.

Mtv è stato un canale musicale (poi divenuto un semigeneralista di stampo giovanile) diffuso gratuitamente in Italia quando in tutto il mondo rientra in pacchetti pay-tv. Una scelta giovanilista che ha radici profonde. Molti di noi non ricordano più Videomusic, nata in Toscana dall’imprenditrice (poi assessore regionale e sfortunata editrice di giornali) Marialina Marcucci. Nel 1996 è venduta a Cecchi Gori e diventa TMC 2. Insieme a Telemontecarlo sarà poi venduta a Pagine Gialle-Telecom Italia (2000). Dal 2001 Mtv si trasferirà dalle precarie frequenze di Rete A a quelle più affidabili di Tmc 2. È presumibile che Viacom accentuerà la parte pay della sua consociata italiana. Quanto a Telecom Italia, rimane un problema aperto: da una parte si lamenta l’invasione audiovisiva da parte degli Over the top (su cui si è pronunciato più volte Franco Bernabè), dall’altra si dismettono tutti gli asset audiovisuali. Rimane solo Cubovision. Ma basterà?

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