Calabrò: “Più tutele per i minori che accedono ai nuovi media”

Intervenendo a Napoli all’annuale Conferenza su infanzia e adolescenza il presidente dell’Agcom rimarca che “l’Autorità ha potestà regolatoria in termini di norme secondarie, ma senza un sistema legislativo coordinato a livello internazionale non si può fare molto”

Pubblicato il 18 Nov 2009

"In Italia mancano norme primarie per una vera politica di
garanzia dei diritti dei minori in un contesto di convergenza
tecnologica". Lo ha ricordato, nel suo intervento
alla Conferenza nazionale sull'infanzia e l'adolescenza in
corso a Napoli, precisando che l'Autorità da lui guidata
"ha potestà regolatoria e quindi di intervento in termini di
norme secondarie, ma senza un sistema legislativo coordinato a
livello internazionale non si può fare molto".
Per quanto riguarda la televisione, ha aggiunto Calabro',
"c'è un insieme di regole legislative, prevalentemente
rivolte alla tv tradizionale e improntate a un sistema di divieti
in negativo piuttosto che di norme in positivo".

"L'occasione del recepimento della direttiva comunitaria
sui Servizi di media audiovisivi – ha proseguito – può aiutare a
focalizzare gli strumenti a disposizione per un intervento utile e
al passo con i tempi. E a colmare, almeno in minima misura, il
vuoto della normativa primaria soprattutto per ciò che riguarda
internet, che rappresenta la vera sfida per il domani".

Il presidente ha infine auspicato "una legge nazionale che
consenta interventi piu' incisivi a questa Autorità. Ciò
senza minimamente disconoscere l'importanza
dell'autoregolamentazione e della co-regolamentazione, le cui
responsabilità e vantaggi vanno condivise come alternative
efficaci o strumenti complementari alla legislazione
nazionale".

"Non e' nella possibilità dell'Autorità cambiare il
modo di fare contenuti per i minori – ha concluso – ma nei limiti
delle sue competenze essa può fare quantomeno da pungolo costante
perchè l'incremento della qualità della programmazione
rientri in primo luogo nella missione del servizio pubblico,
convinti come siamo di un positivo effetto di fertilizzazione verso
gli altri produttori di contenuti"

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