TELEVISIONE

Lcn, via alla consultazione sulla nuova numerazione

Riflettori sullo schema elaborato dal commissario ad acta nominato dal Consiglio di Stato. Aeranti-Corallo: “Elementi positivi nel provvedimento, ma serve un intervento legislativo in materia”

Pubblicato il 07 Apr 2014

E.L.

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Via alla consultazione per la nuova numerazione Lcn. Dopo che aver dichiarato la nullità della delibera Agcom (n. 237/13/Cons) sull’assegnazione dei numeri 8 e 9 del sistema Lcn a canali generalisti ex analogici, il Consiglio di Stato, tramite il commissario ad acta, ha avviato una consultazione sul nuovo schema di regolamento appena varato.

Lo chema prevede, tra l’altro, l’attribuzione alle emittenti locali e, a seguire, ai canali nativi digitali a diffusione locale delle numerazioni che seguono: 1° da 9 a 18 e da 71 a 99; 2° da 109 a 118 e da 171 a 199; 3° da 209 a 218 e da 271 a 299; 7° da 601 a 699; 9° da 801 a 899.

Inoltre alle emittenti locali e ai canali nativi digitali a diffusione locale che diffondano i propri programmi in più di due regioni e che intendano richiedere l’attribuzione di una identica numerazio-ne su tutti i bacini serviti, viene attribuita una numerazione compresa tra il 75 e l’84, sulla base di un accordo tra le emittenti interessate.

Ancora, eventuali numerazioni rimaste inutilizzate in una o più province a seguito delle attribuzioni alle emittenti locali sono assegnate a emittenti locali che operano esclusivamente in queste ultime province. Le numerazioni vengono attribuite ad ogni sin-gola emittente locale sulla base di una graduatoria redatta dal Ministero dello Sviluppo Economico, tenendo conto della qualità della programmazione, delle pre ferenze degli utenti e del radicamento nel territorio.

Secondo Aeranti-Corallo, lo schema di provvedimento del commissario ad acta “contiene molti aspetti positivi in quanto recupera la quantità (39) di numerazioni prevista, nel primo arco, per l’emittenza locale, dalla delibera Agcom n. 366/10/Cons (rispetto alle sole 13 previste dalla delibera Agcom n. 237/13/Cons) e recupera le numerazioni 75 – 84 per le emit-tenti locali che diffondono i propri program-mi in più di due regioni; inoltre elimina le numerazioni previste per le syndication (che di fatto avrebbero spogliato le emittenti locali, facenti parte delle stesse, della tito-larità di tali numerazioni)”. Tuttavia, evidenzia l’associazone, i criteri per la redazione delle graduatorie divengono, tut-tavia, più complessi di quelli previsti dalla delibera n. 237/13/Cons.

“E’ possibile, peraltro, che i provvedimenti del Commissario ad acta siano oggetto di ulteriori ricorsi alla magistratura amministra-tiva – spiega una nota – Occorre peraltro rilevare che sono stati anche proposti ricorsi al Consiglio di Stato per la revocazione della sentenza n. 6021/2013. Il rischio di un contenzioso infinito impone pertanto, a parere di Aeranti-Corallo, l’adozione di scelte legislative in materia”. In questo senso l’associazione ritiene che la soluzione potrebbe essere quella di recepire legislativamente il primo piano di numerazione di cui alla delibera n. 366/10/Cons, “quantomeno fino a quando la maggior parte della popolazione non sia in grado di ricevere le trasmissioni televisive con la nuo-va tecnologia Dvb-t2. Rammentiamo, infine, che, in ogni caso, ai sensi della delibera Agcom 15/14/Cons, fino all’attuazione del nuovo piano di numerazione continuerà ad applicarsi il primo piano Lcn di cui alla deli-bera Agcom n. 366/10/Cons.

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