Frequenze, sul Lazio manca l’ok della Francia

Pubblicato il 26 Mar 2009

Si fa strettissima la porta per il passaggio al digitale
terrestre del Lazio. Facendo rischiare un sonoro fermo-immagine
anche alla migrazione verso il Dtt del resto d’Italia. Nel
groviglio di problemi che sta strangolando lo switch-over del
Lazio ora spicca l’esito della negoziazione sulle frequenze con
la Francia. Che per il momento non dà nessun semaforo verde alla
proposta italiana di riservare ai nostri vicini soltanto 8 delle
20 frequenze richieste per evitare interferenze con la Corsica.
“Il coordinamento tra Francia e Italia per quanto riguarda lo
switch over del Lazio è ancora in corso – ha detto al Corriere
delle Comunicazioni François Rancy, direttore generale
dell’Agence Nationale des Fréquences -, insieme alla negoziato
più generale sul piano frequenze nei due Paesi a switch over
avvenuto”. Niente di scontato, dunque, fino alla chiusura delle
discussioni.

Alla vigilia delle grandi manovre per il passaggio alla
tecnologia digitale (Raidue e Retequattro dovrebbero abbandonare
l’analogico già a giugno) gli interrogativi rimangono dunque
aperti. Il ministro del settore Paolo Romani, deciderà di
ignorare le richieste francesi? Si cercherà una soluzione
tecnica per un utilizzo ottimale dello spettro radio, che
consenta di non sovrapporre la distribuzione dei segnali?

I problemi sono molti. E di ordine politico, oltre che tecnico.
Il numero di emittenti locali (26 secondo stime ufficiali, una
cinquantina secondo fonti non ufficlai) fanno del Lazio la
regione a più alto tasso di “piccole” televisioni e dunque
un potenziale laboratorio per grandi manovre a livello nazionale.
Partono da qui, dal Lazio, le operazioni di avvicinamento da
parte di Sky alle tv minori. Nel mirino di Murdoch ci sarebbero,
oltre a La 7, anche Rete A, che potrebbero essere destinate ad
arricchire l’impero del tycoon australiano a partire dalla fine
del 2011, allo scadere cioè dei vincoli che obbligano Sky Italia
a trasmettere solo via satellite.

 

full story sul prossimo numero
del
quindicinale cartaceo
il
Corriere delle Comunicazioni 
in uscita lunedì 6 aprile

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