Musei e biblioteche in rete. La “svolta” digitale del Lazio

La Giunta approva lo Schema di piano di settore: 24 mln di euro per catalogare e digitalizzare il patrimonio culturale della regione

Pubblicato il 10 Feb 2010

Gestione integrata e a sistema per musei, biblioteche e archivi.
E’ questo il cuore dello Schema di piano settoriale dei servizi
culturali per il 2010-2012, deliberato dalla Giunta regionale del
Lazio (su iniziativa dell’assessore Giulia Rodano). Le cinque
province laziali hanno ora 90 giorni per presentare la loro
proposta, che la Giunta utilizzerà per la stesura finale del Piano
settoriale regionale e i successivi interventi. Il budget è di 8
milioni di euro l’anno, un totale di 24 milioni.

Lo Schema conferma e rilancia la politica culturale della Giunta,
definita un vero e proprio “welfare della cultura fondato su tre
fattori essenziali: la cittadinanza, la coesione sociale, lo
sviluppo del territorio”, come riporta Il Sole 24 Ore Roma.
“Paole d’ordine sono accessibilità e copertura del
territorio” e “avamposti strategici” vengono considerati
musei e biblioteche, per il cui patrimonio sono prioritarie la
catalogazione e la digitalizzazione.

L’Organizzazione museale regionale, dal 2002 al 2008, ha visto
aumentare le proprie risorse dell’80% (raggiungendo oltre 2
milioni di euro), mentre l’Organizzazione bibliotecaria regionale
ha esteso le strutture affiliate nelle varie province: sono ora 47
a Frosinone, 24 a Latina, 39 a Rieti, 55 a Roma e 33 a Viterbo. Lo
Schema sostiene anche la filiera produttiva del libro e le piccole
e medie imprese che in essa operano, mentre, in attesa
dell’approvazione del nuovo Piano di settore (ci sono le elezioni
regionali), una delibera del 21 gennaio ripartisce nuovi fondi alle
attività di cultura e spettacolo: 6,5 milioni di euro.

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