Telecom Italia non è responsabile per lo scarico dei film pirata
avvenuto attraverso connessioni fornite dalla società. Lo ha
stabilito il Tribunale civile di Roma, sezione specializzata per la
proprieta' industriale ed intellettuale, dopo il ricorso della
Fapav (Federazione antipirateria audiovisiva) che chiedeva il
blocco da parte di Telecom dell'accesso ai siti usati per la
riproduzione illecita dei film.
La richiesta della federazione che tutela il diritto d'autore
era nata dal fatto che, tra settembre 2008 e marzo 2009, per sole
nove pellicole si sono avuto oltre 2,2 milioni di accessi illeciti,
la maggior parte attraverso connessioni del gruppo guidato da
Franco Bernabè.
Telecom, scrive il giudice, non solo non avrebbe dovuto, ma nemmeno
avrebbe legittimamente potuto interrompere il servizio, non essendo
responsabile delle informazioni trasmesse ed essendo obbligata
contrattualmente alla prestazione. Il giudice tuttavia accoglie
parzialmente il ricorso di Fapav nella parte in cui si chiede di
obbligare l'azienda a porre in essere l'attivita' di
informazione finora omessa, trasmettendo all'autorita'
giudiziaria e amministrativa le informazioni ottenute attraverso la
diffida di Fapav di maggio 2009.