LA SENTENZA

Diritti calcio, per Mediaset boccata d’ossigeno: annullata multa Antitrust da 51 mln

Il Tar del Lazio: “Nessun accordo spartitorio sui diritti televisivi della Serie A per il 2015-2018. Le parti hanno consentito il perpetuarsi di una concorrenza che altrimenti non ci sarebbe stata”. La società Fininvest: “Da Agcm teorema del tutto privo di prove”

Pubblicato il 23 Dic 2016

Antonello Salerno

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Stretta d’assedio dalla scalata messa in atto da Vivendi, Mediaset tira un sospiro di sollievo su un altro versante, quello della multa da 51 milioni di euro a cui era stata condannata dall’Antitrust, ad aprile, per un presunto “accordo restrittivo” della concorrenza sui diritti televisivi per il campionato di calcio di serie A relativo alle stazioni 2015-2018. La sanzione è infatti stata annullata dalla prima sezione del Tar del Lazio.

“Il Tar ha accolto senza riserve il ricorso di Mediaset – si legge in una nota della società – contro un teorema del tutto privo di prove”. L’accordo, recita la sentenza del tribunale amministrativo, “non può definirsi quale ‘accordo spartitorio’ dato che le parti hanno consentito il perpetuarsi di una concorrenza che altrimenti non ci sarebbe stata”.

Secondo il Tar, sottolinea Mediaset, la soluzione orientata all’attribuzione dei due pacchetti principali a uno solo dei due operatori, Sky, “non sembrava certo idonea a consentire una svolta proconcorrenziale”.

Per i giudici del Tar, infine, “la ‘causa’ contrattuale alla base della sublicenza per il pacchetto D richiesta dalla Lega e autorizzata dall’Autorità garante per la concorenza sul mercato era pienamente lecita, in quanto orientata ad evitare contenziosi futuri, ‘stallo’ del mercato e ulteriori inconvenienti per i consumatori, mantenendo la concorrenza effettiva in assenza di nuovi operatori concretamente interessati all’ingresso nel mercato specifico”.

Nella sua decisione di aprile 2016 l’Agcom aveva deciso complessivamente sanzioni per 66 milioni di euro nei confronti di Sky, Mediaset Premium, Lega Calcio l’advisor Infront, a conclusione di un procedimento avviato il 13 maggio 2015. A giudizio dell’Autorità, l’intesa per la spartizione dei diritti Tv si era realizzata “in violazione dell’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea“, “sostituendo con una soluzione concordata l’esito dell’assegnazione dei pacchetti A, B e D che discendeva dal confronto delle offerte presentate dai broadcaster”. Nello specifico, la sanzione più alta riguardava Mediaset Premium, condannata a pagare 51 milioni e 419.247,25 euro. A seguire Infront, con una multa da 9 milioni e 49.646,64 euro, Sky Italia con quattro milioni di euro e infine la Lega Calcio con un milione e 944.070,17 euro.

La Lega calcio, su suggerimento e con l’ausilio di Infront, ricostruiva l’authority, aveva promosso una soluzione negoziale che, in contrasto con le regole del bando, aveva recepito l’assegnazione concordata con i due principali concorrenti.

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