Mannoni (Agcom): nessun dogma sul telecomando digitale

Il commissario dell’Authority: ipotesi alternative solo sulla base degli elementi concreti che verranno presentati nel corso delle audizioni

Pubblicato il 22 Apr 2010

Elementi concreti. Ecco cosa servirà ad Agcom per orientarsi su
"ipotesi alternative", nel corso della consultazione
pubblica, riguardo alla numerazione automatica dei canali. Lo
precisa il commissario Agcom, Stefano Mannoni, in merito alla
gestione della questione Lcn. "Sull'ordinamento automatico
dei canali sul telecomando per la tv digitale terrestre
l'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni non ha adottato
decisioni, non ha formulato dogmi, ma ha sottoposto al mercato
un'ipotesi – precisa Mannoni, che insieme a Roberto Napoli è
relatore dello schema -. Tale ipotesi dovrà essere vagliata alla
luce della consultazione pubblica nella quale ci aspettiamo che
vengano presentati elementi concreti per suffragare ipotesi
alternative". 

La precisazione arriva mentre il mondo dell'emittenza locale è
in subbuglio, soprattutto in alcune regioni, dove le tv radicate
sul territorio temono di perdere posizioni di privilegio acquisite
negli anni e in particolare di essere "espulse" dai primi
numeri del telecomando.

Lo schema Agcom prevede che i numeri da 1 a 9 vengano riservati ai
canali generalisti tradizionali, da 10 a 19 alle emittenti locali
ex analogiche di particolare valore e radicamento sul territorio.
"Poiché la legge indica come criterio quello del rispetto
delle preferenze e delle abitudini dei telespettatori – sottolinea
Mannoni – l'Autorità valuterà senza alcun preconcetto tutti
gli elementi che le verranno sottoposti nel corso della
consultazione da parte degli operatori. In sintesi, il nostro
atteggiamento è di apertura, pur avendo a cuore l'esigenza di
decidere con rapidità e nel rispetto degli interessi del
sistema".

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