LA DECISIONE

Megaupload, estradizione Usa per il “pirata” Kim Dotcom

L’Alta corte della Nuova Zelanda dice sì alla richiesta degli Stati Uniti. Per il fondatore del sito per lo streaming illegale di contenuti l’accusa è di pirateria: rischia più di 10 anni di carcere. I legali annunciano ricorso”

Pubblicato il 20 Feb 2017

A.S.

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La Nuova Zelanda dice sì all’estradizione negli Stati Uniti di Kim Dotcom, il fondatore di Megaupload, sito illegale che consentiva – prima di essere chiuso dalle autorità giudiziarie – la visione in streaming di contenuti protetti dal diritto d’autore. A dare il parere favorevole è stata l’Alta corte della Nuova Zelanda, mentre i legali di Dotcom annunciano la loro intenzione di ricorrere in appello contro la decisione.

Dal canto proprio Dotcom ha affidato la propria reazione a un tweet, con l’intenzione di sottolineare che le violazioni del copyright non rientrano tra i casi di estrazione previsti dalla legge: “E’ un caso politico. E’ un giudizio politico – ha scritto – Cos’è, la sharia?”.

Secondo l’Fbi, Megaupload ha rastrellato oltre 175 milioni di dollari di guadagni illeciti e ha arrecato un danno di oltre 500 milioni di dollari ai titolari di diritto d’autore, appropriandosi di contenuti coperti da copyright.

Dotcom sostiene al contrario che Megaupload era un sito di file-sharing con rigidi controlli per evitare violazioni del copyright ma che, avendo 50 milioni di utenti al giorno, qualche abuso sfuggiva inevitabilmente.

Dotcom, cittadino tedesco con un permesso di residenza permanente in Nuova Zelanda, se estradato negli Usa rischia decine di anni di carcere. Le attività di Megaupload sono cessate 5 anni fa, quando l’Fbi chiuse i suoi server negli Usa.

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