Tlc e concorrenza. Ecta: “L’Italia arretra”

Nella classifica elaborata dall’Associazione che rappresenta gli operatori alternativi agli ex incumbent passiamo dal sesto all’ottavo posto. “Telecom Italia ancora dominante nel broadband retail. E mancano le regole per le nuove reti”

Pubblicato il 04 Giu 2010

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Sul piano della concorrenza tra le tlc europee l’Italia è sempre
più indietro. E' quanto emerge da un
rapporto a firma dell’Ecta
(European Competitive
Telecommunication Association), l'associazione che rappresenta
gli operatori di Tlc concorrenti agli ex incumbent, che ha messo a
confronto le regole competitive nei mercati di 22 paesi del vecchio
continente. L'Italia è arretrata di due posizioni (dal sesto
all’ottavo posto) rispetto alla precedente classifica, si evince
dall'indagine.

Tra le principali criticità evidenziate nell’analisi, il ruolo
ancora dominante di Telecom Italia nel mercato del broadband retail
(l’ex monopolista controlla infatti il 57% del mercato contro il
45% della media europea) e la mancanza di un regolamento per
l’accesso alla rete in fibra di Telecom.

Il Ranking dell'Ecta elegge l’Olanda come il paese più
virtuoso per quanto riguarda la regolamentazione, seguito da Regno
Unito, Finlandia e dall’Irlanda, dove per cambiare opeatore
occorre un giorno. Davanti all’Italia anche la Francia e la
Norvegia. Peggio di noi invece il Portogallo, la Spagna e
soprattutto la Germania (quindicesima). Chiude la classifica la
Polonia, dove per passare ad altro operatore bisogna aspettare 23
giorni.

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