Il Times online a pagamento: nessun tracollo dei click

Perso il 66% dei lettori contro le stime degli analisti che si attendevano un’emorragia del 90%

Pubblicato il 20 Lug 2010

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Calano gli utenti per il sito a pagamento del Times, ma il crollo
– quasi del 90% – previsto non c’è stato. Il portale del più
prestigioso giornale britannico, di proprietà di Rupert Murdoch,
ha fatto registrare un calo del 66% dei lettori “online” che,
dallo scorso 2 luglio devono pagare per leggere le notizie complete
(per ora una sterlina al mese; in futuro 8,5 sterline al mese con
la possibilità di sottoscrivere abbonamenti giornalieri e
settimanali).

Ma l’emorragia non si è concentrata nei giorni successivi
all’attivazione del paywall. Secondo i dati elaborati da Experian
Hitwise – scrive il Sole 24Ore – il maggior crollo (-58%) di
accessi al sito del Times è avvenuto durante le 5 settimane prima
dell’attivazione del servizio a pagamento, quando si richiedeva
solo una registrazione gratuita.

Nelle ultime due settimane, invece, il calo è stato più modesto.
Chi si è registrato dunque, accettando di pagare per leggere le
news, ha “replicato” il comportamento che porta avanti in
edicola ovvero tirare fuori i soldi per accedere alle
informazioni.
L’esperimento di Murdoch continua ad essere nel mirino degli
osservatori. Il blog Beehivecity.com, che monitora i flussi delle
carta stampata e online, ha analizzato il Times in versione
cartacea e Internet: a giugno la diffusone del quotidiano era stata
di 503.642 copie, 11.737 copie in meno rispetto a maggio.
L’emorragia cartacea è stata ricompensata però da chi ha
accettato il paywall ed è diventato “lettore digitale”: dal 2
luglio gli abbonati hanno raggiunto quota 27.500. La differenza –
conclude il Sole, riportando le considerazioni del blog – tra i
nuovi utenti online e i lettori carta in fuga è di 12.864. Bisogna
vedere se il Times saprà trattenerli e farli crescere.

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