Sanzioni penali per i pirati web: la Ue approva la proposta Gallo

Giro di vite del Parlamento europeo sul diritto d’autore con l’ok alla risoluzione firmata dall’omonima deputata dell’Ump. Intanto in Francia l’Hadopi consegna agli Isp i primi cento indirizzi Ip “sospetti” di dowloading illegale

Pubblicato il 23 Set 2010

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Linea dura dell’Europa contro i pirati del web, che da ieri
rischiano addirittura il carcere. Il Parlamento europeo ha infatti
approvato, con 328 voti favorevoli e 245 contrari, il Rapporto
Gallo sulla proprietà intellettuale, presentato al Parlamento
dall'omonima deputata francese dell'Ump (il partito di
Sarkozy).

Il tutto mentre in Francia Hadopi, l’autorità voluta dal governo
francese, ha iniziato ad inviare agli Isp gli indirizzi Ip degli
utenti sospettati di scaricare illegalmente contenuti tramite peer
to peer. A Orange France, Free, Sfr e Bouygues Telecom sono stati
segnalati circa 100 indirizzi.

Il documento europeo, che punta a unificare il mercato continentale
sulla politica dei diritti d’autore, non è vincolante, ma ha un
valore consultivo estremamente significativo poiché chiede alla
Commissione l’introduzione di norme che prevedano sanzioni penali
contro i pirati informatici e potrebbe essere usato come base
legislativa dell’Acta (Anti-Counterfeiting Trade Agreement).

Il Ppe e il centrodestra europeo hanno accolto la linea lanciata in
Francia, con la legge Hadopi, dal presidente Nicholas Sarkozy, che
si pone come obiettivo di monitorare i download illegali e di
punire i malfattori con il divieto della connessione Internet.

“Il Parlamento europeo si è finalmente aaunto le sue
responsabilità e rifiutato la sterile polemica lanciata dalla
sinistra – ha commentato Marielle Gallo dopo il voto -. La
pirateria online è una violazione del diritto d'autore e causa
gravi danni economici agli artisti, alle industrie creative e a
tutti coloro i cui posti di lavoro dipendono da queste industrie.
Con questo rapporto il mio obiettivo era soprattutto quello di
mettere il dibattito sul tavolo, per una valutazione d'urgenza,
ma composta, della pirateria online”.

Il testo è stato giudicato molto duramente da numerosi
osservatori, che l'hanno osteggiato fino all'ultimo,
soprattutto perché non fa distinzione tra organizzazioni criminali
dedite alla pirateria informatica e cittadini comuni abituati a
scaricare gratuitamente musica e video solo per uso personale. Gli
eurodeputati del centrosinistra hanno accusato il Ppe di voler
criminalizzare gli internauti per difendere gli interessi delle
multinazionali dello show business.

“Il rapporto Gallo è un'esemplificazione della volontà da
parte dell'industria dei contenuti di imporre una polizia
privata del copyright e della giustizia sulla Rete”, ha
dichiarato Jérémie Zimmermann, portavoce del gruppo per i diritti
civili La Quadrature du Net.

Ancora più radicale la critica del regista francese Jean-Luc
Godard. Dopo la presentazione a Cannes del suo film
“Socialismo”, che usa e ricicla immagini prese direttamente dal
web, Godard ha dichiarato di essere contrario alla proprietà
intellettuale e all’eredità dei diritti: “Che i figli di un
artista possano beneficiare dei diritti dell’opera dei loro
genitori, d’accordo, magari fino alla maggiore età. Ma dopo, non
capisco perché i figli di Ravel debbano guadagnare soldi sul
Bolero”.

In Francia, secondo la legge, agli operatori toccherà ora, dopo
aver ricevuto gli indirizzi "sospetti", fornire
all’authority i dati personali dei presunti colpevoli entro otto
giorni dalla richiesta ufficiale, pena una sanzione di 1500 euro
per ogni giorno trascorso senza aver inviato le informazioni. Una
volta che Hadopi avrà ricevuto i dettagli richiesti verrà inviata
una mail di avviso agli utenti interessati; se l’indirizzo Ip
dovesse, in seguito, essere di nuovo segnalato verrà spedito un
secondo messaggio di avviso; alla terza infrazione l’utente
potrà essere multato e vedersi staccata la connessione Internet.

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