Privacy contro StreetView: smascherate quelle auto

L’Authority impone a Google una serie di vincoli per la cattura di immagini: “I cittadini devono sapere quando e dove circolano le cars”. E l’azienda ammette: “Intercettate anche email e password”

Pubblicato il 25 Ott 2010

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D’ora in poi i cittadini italiani saranno informati della
presenza delle “Google cars”. Lo ha stabilito il Garante
privacy con un provvedimento con il quale ha chiesto al motore di
ricerca di fornire ai cittadini dettagliate notizie sul passaggio
delle auto che si muovo raccogliendo immagini fotografiche,
affinché possano decidere in piena libertà i propri comportamenti
ed eventualmente scegliere di sottrarsi alla “cattura” delle
foto e allontanarsi dai luoghi ripresi.

L’Autorità italiana è la prima in Europa ad aver adottato uno
specifico provvedimento prescrittivo, che prevede anche sanzioni,
nei confronti della società di Mountain View allo scopo di
consentire ai cittadini una effettiva e tempestiva
informazione.

"Le Google cars – spiega il Garante – dovranno essere
facilmente individuabili, attraverso cartelli o adesivi ben
visibili, che indichino in modo inequivocabile che si stanno
acquisendo immagini fotografiche per il servizio Street View. Alla
società californiana è stato ordinato inoltre di pubblicare sul
proprio sito web, tre giorni prima che inizino le riprese, le
località visitate dalle vetture di Street View. Per le grandi
città sarà necessario indicare i quartieri in cui circoleranno le
vetture. Analogo avviso dovrà essere pubblicato da Google sulle
pagine di cronaca locale di almeno due quotidiani e diffuso per
mezzo di un’emittente radiofonica locale per ogni regione
visitata".

Del tutto insufficienti sono apparse infatti all’Autorità
italiana le informazioni che ora Google fornisce ai cittadini,
limitate alla sola pubblicazione sul sito della società
dell’indicazione generica delle città in cui transitano le
vetture alcune ore prima del loro passaggio e di un testo
contenente informazioni incomplete.

Nel dettare le sue misure, il Garante ha tenuto contodelle
segnalazioni pervenute da cittadini che non desideravano comparire
sulle fotografie pubblicate online e ha ritenuto che al trattamento
di dati effettuato da Google Street View si debbano applicare le
norme del Codice privacy, dato che il servizio si effettua con
vetture e impianti fotografici situati nel territorio italiano.
Alla società californiana è stato anche imposto di nominare un
proprio rappresentante sul territorio italiano al quale possano
rivolgersi i cittadini per la tutela dei loro diritti.  Ad ogni
inosservanza delle prescrizioni del Garante scatterà una sanzione
che può arrivare fino a centottantamila euro.

Google si trova nel mirino dei regolatori di numerosi Paesi. Molte
delle informazioni raccolte "accidentalmente" nel corso
delle riprese fotografiche non sarebbero, oltretutto, così
frammentarie come i vertici dell'azienda aveva detto a maggio.
Proprio in questi gioni Google ha ammesso per la prima volta che le
cars raccolgono anche dati personali completi di email e
password.
“E’ chiaro dalle recenti ispezioni effettuate con il consenso
dei regolatori che, nonostante la maggior parte dei dati sia
frammentario, in alcuni casi sono stati catturati intere email e
indirizzi Internet e password” ha dichiarato il vp pd Engineering
e Research di Google in un blog in questi giorni. La partita si fa
dura.

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