Comunicazione online, indietro le Spa italiane

Hallvarsson & Hallvarsson: poche informazioni sul brand e sul management e scarsa presenza sui social media. Best practice Eni, Hera e Telecom Italia

Pubblicato il 19 Nov 2010

Comunicare i dati aziendali via Web? Le imprese italiane quotate in
Borsa non sanno farlo. Almeno stando alla
ricerca di Hallvarsson & Hallvarsson che ha censito 900 aziende
europee e che scatta una fotografia disastrosa per quel che
riguarda le 100 italiane censite e per le quali è stata stilata
una Top 10. Sul podio podio anche quest’anno all’Eni, 87,75
punti su 100, seguita da Hera (86,75) e Telecom Italia (86); best
improver Piaggio.

Al di là delle best practice "solo 6 società su 100 hanno
ottenuto un punteggio superiore a 80 punti; il punteggio totale di
72 società su 100 è inferiore a 50 punti, 4 società hanno
ricevuto un punteggio totale al di sotto di 10 punti – precisa
H&H". Un quadro sconfortante soprattutto se si tiene conto che
le aziende quotate spendono milioni di euro in comunicazione e
allestimento di siti web, il cui scopo non sembra per nulla quello
di essere una finestra trasparente per permettere agli investitori
di avere notizie necessarie alle loro decisioni
d'investimento”.

Solo il 30% delle aziende italiane censite delle S.p.A. fornisce
notizie sul brand e sul suo posizionamento di mercato, magari
accompagnate da adeguate informazioni di settore.

Un terzo dei siti web non riporta un'introduzione
sull'azienda e neppure informazioni sui prodotti e i servizi;
il 36% non fornisce i nomi dei manager e il 42% non riporta i nomi
dei componenti il Consiglio di amministrazione.

“Molto grave il fatto che il 12% non fornisca il bilancio in
inglese (e quando c'è è spesso un inglese non adeguato) –
sottolinea la ricerca – ma manca anche un archivio dei comunicati
stampa o una press room digitale per agevolare il compito a
giornalisti e agli analisti”.

Su un tale scenario è abbastanza scontato che il 67% delle S.p.A.
quotate non spieghi la strategia futura e che ben il 75% non offra
nessuna informazione sulla struttura del debito.

Altra mancanza è il 79% di aziende che non da informazioni sulle
modalità di compenso dei consiglieri e dei manager.

Ma anche temi più “sensibili” sono ignorati: su un quarto dei
siti non c'è informazione sulla Responabilità Sociale e il
71% non presenta un bilancio di sostenibilità.

Insomma tutto sembra più fatto per non dire piuttosto che essere
molto trasparenti e, infatti, un terzo delle società non fornisce
un modulo contatti con l'ufficio stampa e il 20% quello con
quello investor relations, e per quelli che ci sono, ben il 76% ha
risposto due giorni dopo una semplice domanda fatta in orario di
lavoro.

Poco presenti sui Social Media – il 15% non è presente su nessuno
– chi c'è ne fa un uso poco attento alla grammatica di questi
mezzi e l'impressione è più quella che si cerchi di cavalcare
una moda piuttosto che stabilire un contatto bidirezionale con gli
stakeholders.

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