Sfogliare i giornali touch sarà come leggerli al Caffè degli Specchi

Pubblicato il 29 Nov 2010

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Questo Rupert Murdoch veramente una ne fa e cento ne pensa. Adesso
sta lanciando un giornale esclusivamente online, “The Daily”,
che la stampa non sa nemmeno cosa sia: tutto online, su computer,
ebook reader, palmari, iPad e via via tablettizzando (neologismo di
mia invenzione, per il quale non passerò alla storia, per
segnalare la tendenza attuale a trasformare ogni laptop in un
tablet, ogni telefono in tablet e così via).

Mossa se vogliamo azzardata, ma quando si dispone di legioni di
giornalisti su tutti i continenti, escluse le calotte polari, e
della più grande varietà di giornali, reti televisive e cose
simili, non è certo un’impresa impossibile e nemmeno ad alti
costi. Dalla quale non ci si aspetta forse un profitto, almeno in
prima battuta, ma sarebbe già un modo per indicare una tendenza,
per presidiare un mercato futuro, e smarcarsi dagli editori
piangenti per i fatturati declinanti, mentre le redazioni decimate
invano teorizzano la “professionalità” e
l’“esclusività” della funzione giornalistica.

Rupert è uno che non si piange addosso e caso mai fa piangere gli
altri. Non c’è dubbio che nel lungo periodo prevarranno i
giornali virtuali, quello che non si capisce bene è quanto tempo
ci voglia.

Io non sono un profeta e non faccio previsioni – meno che mai
gratis – tuttavia segnalo che una prospettiva che sembrava remota
un anno fa si è improvvisamente accelerata: diffusione
dell’iPad, nascita degli eBook italiani, grandi quotidiani che
propongono l’abbonamento online mirato sull’iPad, riducono la
gratuità dei contenuti, non mettono tutto gratis sul sito.

Posso aggiungere che molte persone hanno imparato a sfogliare i
touch screen, dei cellulari e dei tablet, e a ingrandire le foto (e
i testi) “aprendoli” con le dita sullo schermo. Una sensazione
del tutto nuova e, diciamola, molto piacevole. Non sarà come
sfogliare il giornale al tavolino del Caffè degli Specchi a
Trieste, intravedendo scrittori mitteleuropei agli altri tavoli,
però è piacevole. E poi, diciamolo, chi ha il tempo di sedere ai
tavolini del caffè e di sbirciare i residui scrittori
mitteleuropei? Quasi nessuno, salvo qualche domenica nelle piazze
del centro (di qualunque città italiane) attorniati da turisti,
saltimbanchi, mendicanti.

Forse leggere il giornale scorrendolo sull’iPad, comodamente
seduti in treno o in aereo (dopo aver usato la sim 3G e avere
selezionato, ancora a terra, la modalità “uso in aereo”) è
l’equivalente odierno dei caffè otto-novecenteschi.

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