Time, è Zuckerberg “il personaggio dell’anno”

Il fondatore di Facebook preferito a Assange di Wikileaks e a Steve Jobs. Il direttore del magazine: “Il sito si pone al centro dei cambiamenti sociali in atto”

Pubblicato il 15 Dic 2010

Faccia lentigginosa, occhi alla Avatar, Mark Zuckerberg campeggia
sulla copertina del Time magazine. E’ lui l’uomo dell’anno.
Con i suoi 26 anni non è il più giovane a guadagnarsi il titolo
della prestigiosa rivista (Charles Lindbergh ne aveva 25 quando,
con la sua transvolata oceanica, si guadagnò la copertina nel
1927), ma è comunque sul podio insieme alla Regina Elisabetta il
cui volto fu pubblicato nel 1952.

I lettori avevano scelto Julian Assange, l'uomo dietro
Wikileaks. Ma Richard Stengel, direttore del magazine, ha preferito
il giovane fondatore di Facebook, al 35esimo posto nella lista
Forbes 2010 degli uomini più ricchi d’America. Zuckerberg ha
comiciato a tessere la sua ragnatela digitale nel 2004. Il servizio
conta oggi oltre 500 milioni di utenti che postano un miliardo di
oggetti al giorno tra foto e messaggi. Facebook non solo ha
connesso le persone, ha ribadito il direttore di Times, ma ha anche
cambiato la nozione di privacy.

“Si respira oggi un’erosione della fiducia nell’autorità,
una decentralizzazione dell’idea di potere ma forse, anche una
maggior fiducia l’uno nell’altro” secondo Stengel. “In
questo senso Facebook è al centro dei principali cambiamenti in
atto”.

Oltre ad Assange, si sono contesi il titolo anche il movimento del
Tea Party, il presidente dell’Afghanistan Hamid Karzai e i
minatori del Cile. Ancora, lady Gaga e Steve Jobs.

L’anno scorso finì in copertina Ben Bernanke presidente della Us
Federal Reserve, nel 2008 fu la voLta di Barack Obama.
Precedentemente, ci sono stati Bill Clinton, Jeff Bezos fondatore
di Amazon, Deng Xiaoping e, nel 1982, il computer. Franklin Delano
Roosevelt ha ricevuto il titolo tre volte (1932, 1934 e 1941). Nel
1938 la copertina andò a Adolf Hitler. E ci finì anche
un’intera generazione, quella degli under 25: era il 1966.

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