Cookies, la Ue “salva” le Internet companies dagli obblighi di opt-in

In un documento riservato, inviato agli Stati membri, la Commissione europea indica le modalità  di implementazione della direttiva sull’uso dei file di “tracciabilità” online che entrerà in vigore a maggio. “Non serve il consenso per ogni singola operazione se l’utente dà l’ok iniziale”

Pubblicato il 18 Gen 2011

La direttiva dell’Unione europea sui cookies, quei piccoli files
su Internet usati per consegnare contenuti pubblicitari o di altro
tipo al computer dell’utente, può far sorridere l’industria
online. Se lo scorso novembre, quando l'Ue chiedeva alle
aziende di esigere un “consenso informato” dell’utente prima
di usare i cookies, le Internet companies temevano che sarebbe
stato necessario per i siti web chiedere il permesso
dell'utente ogni volta che il computer di quest'ultimo
visitava un sito, ostacolando di fatto il piazzamento delle ads, un
documento riservato della Commissione europea inviato in questi
giorni per fornire una guida formale ai Paesi-membri
nell’implementazione della direttiva si rivela molto favorevole
al mondo dell’industria, come rivela il Wall Street Journal.

I Paesi dell'Unione europea hanno tempo fino a maggio per
includere la direttiva nella propria legislazione nazionale. La
direttiva è espressa in maniera tale da lasciare ampio spazio
all’interpretazione e proprio per questo la Commissione ha
spedito una guida formale all'implementazione. Non si parla di
una vera e propria clausola di "opt-in", che
obbligherebbe gli utenti a dare consenso esplicito prima che i
cookies siano messi sul loro computer: il documento della
Commissione afferma che è sufficiente impostare il browser o
qualunque altra applicazione perché accetti o no i cookies.

"Non è necessario," si legge nel documento,
"ottenere il consenso per ogni singola operazione di accesso
al terminale dell’utente o per conservare informazioni sul
terminale del’utente stesso, se ci sono state informativa e
consenso iniziale”. Il documento appoggia apertamente anche la
nozione di auto-regolamentazione, su cui l’industria sta
lavorando. "La Commissione ritiene che l’industria abbia gli
strumenti per disegnare soluzioni tecniche all’altezza”, si
legge. “Siamo soddisfatti”, ha commentato un rappresentante del
settore. 

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