Microsoft al contrattacco ‘Il vero cattivo è Google’

Pubblicato il 11 Mag 2009

Microsoft prova a trascinare con sè Google. Secondo quanto
riportato dal Financial Times, infatti, nella nota che Microsoft
avrebbe inviato all'Unione Europea in risposta all'accusa
di abuso di posizione dominante, la società di Windows avrebbe
risposto che penalizzando il suo browser la Commissione
avvantaggerebbe Google.

Il quotidiano online ha fatto trapelare l'indiscrezione avendo
avuto accesso alla nota che Mocrosft sta preparando per rispondere
alla Commissione Europea sulla questione del monopolio.

La notizia però non sarebbe stata confermata da un portavoce della
Ue che ha ribadito che la Commissione "esaminerà tutti gli
argomenti presentati da Microsoft nella sua risposta di
obiezione", ma che ancora non esiste una nota ufficiale.

La Commissione ha accusato Miscrosoft di ostacolare i suoi rivali
vincolando i navigatori web al sio sistema operativo Windows.
All'accusa Microsoft aveva risposto il 28 aprile con una
"dichiarazione di obiezione" e chiesto e ottenuto
un'udienza davanti alla Commissione all'inizio di
giugno.

Vincolando Internet Explorer a Windows, infatti, Microsoft
restringe le possibilità che i suoi utenti utilizzino prodotti
rivali, danneggia l'innovazione e sminuisce la possibilità di
scelta dei consumatori, aveva detto la Commissione.

A questo Microsoft aveva risposto che l'Ue avrebbe potuto
ordinargli di distribuire anche i navigarori "rivali" con
il suo sistema operativo.

Ora, secondo il FT, Microsoft avrebbe scritto di accettare
l'indagine della Commissione, ma che questo rilievo la vedrebbe
in svantaggio rispetto alle compagnie rivali, come Mozilla di
Firefox che ha stipulato un accordo con Google, in modo tale che i
suoi navigatori automaticamenti vengano rimandati ad usare il suo
motore di ricerca.

Intanto secondo quanto scrive l'agenzia Bloomberg, Microsoft ha
annunciato una emissione obbligazionaria in tre tranche a cinque,
dieci e trenta anni. L'operazione potrebbe partire già oggi,
scrive l'agenzia che cita una fonte vicina al colosso
informatico Usa, e contribuirà a finanziare il piano di buy back
(riacquisto azioni proprie) da 40 miliardi di dollari e un corposo
programma di investimenti nei centri di raccolta dati per far
fronte alla concorrenza di Google.

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