Leonardi (Mediaset): “Palinsesto libero con la Net tv”

Il direttore contenuti e marketing di Mediaset Premium spiega gli obiettivi della strategia web: “Conquisteremo i clienti tecnologici, poi tutti gli altri”

Pubblicato il 07 Mar 2011

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Il 23 febbraio Mediaset ha fatto la propria mossa strategica più
rilevante, finora, nel mondo dei contenuti via Internet, lanciando
il servizio Premium Net Tv. Era un passo atteso da un anno, dagli
addetti ai lavori. Ciononostante arriva con caratteristiche inedite
per il mercato italiano. “E non solo: siamo i primi al mondo ad
avere un’offerta così completa, via Internet, in accoppiata con
i servizi del digitale terrestre”, dice Marco Leonardi, direttore
contenuti e marketing Mediaset Premium.

Per quali aspetti vi sentite i primi a offrire agli utenti
questo tipo di servizio?

Per la prima volta, è sufficiente un normale abbonamento al nostro
digitale terrestre premium (da 14 euro al mese), per avere mille
contenuti via Internet (serie tv, film), accessibili con qualsiasi
operatore Adsl. Si paga a parte solo il noleggio dei film appena
usciti in dvd. È una prima volta in Italia anche la catch-up tv,
cioè la possibilità di rivedere i programmi Mediaset andati in
onda nei sette giorni precedenti. I nostri concorrenti offrono solo
una selezione dei programmi già trasmessi. Oppure danno la catch
up solo all’interno dell’Iptv di un operatore: è il caso di
Rai, con Fastweb.

Anche il vostro servizio ha un limite, però: per ora
funziona solo su un decoder digitale terrestre, quello di
Telesystem…

Sì, ma ben presto sarà abilitato sulla maggior parte dei decoder
per l’alta definizione. Gli abbonati a Mediaset Premium possono
inoltre usare appieno il servizio tramite un qualsiasi pc.

Perché questa mossa?
Il servizio Premium On Demand (contenuti su digitale terrestre), di
cui Net Tv è l’evoluzione, ha riscosso successo. Lo utilizza il
15 per cento dei nostri abbonati (Mediaset non riferisce quanti
sono, ma solo il dato delle tessere attive, circa 4,5 milioni,
Ndr.).

Comunque una minoranza…
Il servizio ha bisogno di superare un’inerzia iniziale per farsi
conoscere e diffondersi. Crediamo che il trend sia di forte
crescita. Abbiamo registrato un’altissima soddisfazione tra gli
utenti di Premium On Demand. Noi ci crediamo: il mondo della tv sta
evolvendo rapidamente e gli spettatori sono sempre più interessati
a fruire i contenuti in modo on demand, liberi da palinsesti.
Infine, abbiamo fatto questa mossa perché è una direzione battuta
da tutti i grandi attori del mercato, da Telecom Italia, ad Apple,
a Google. Sebbene in modo diverso rispetto a Net Tv, perché solo
noi integriamo i contenuti on demand nel normale abbonamento. Gli
altri fanno pagare a parte quelli premium, film e serie tv. In
questo modo ci differenziamo.

L’obiettivo?
È duplice. Dare un servizio a valore aggiunto agli attuali
abbonati e conquistare nuovi clienti, quelli che finora sono
riusciti a soddisfare la fame di on demand solo tramite pc e
Internet.

Ma il pubblico di riferimento non è comunque limitato a
utenti appassionati di Internet?

Certo inizialmente pensiamo di conquistare le persone attente alle
innovazioni e alla tecnologia… Ma il servizio è talmente
semplice e comprensibile da tutti che ci aspettiamo presto una
diffusione generalizzata. A tutti, del resto, fa piacere vedere un
film quando vogliono.

Il servizio vi aiuterà anche per conoscere meglio i comportamenti
degli utenti, grazie al collegamento costante via
Internet…

Sì, ma ci servirà per migliorare l’offerta. Al momento non
pensiamo di lanciare pubblicità personalizzate in base ai
comportamenti degli utenti.

Prossimi passi?
Dal primo marzo, i documentari. Per altri contenuti, decideremo
appunto in base all’interesse dimostrato dagli utenti.

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