La Libia isola il web: comunicazioni solo locali

Nessun blackout della Rete ma impossibile uscire dal “perimetro” nazionale. Grazie a una sofisticata tecnologia le linee dei server risultano aperte, ma tutto il traffico viene assorbito da un gigantesco firewall

Pubblicato il 08 Mar 2011

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Nella Libia dilaniata dalla guerra civile Internet è stato
bloccato, ma la modalità del blackout è diversa da quella attuata
in occasioni precedenti, come per esempio in Egitto. "È come
uno scenario post-apocalittico nel quale le strade sono integre, ma
su di esse non c'è alcun traffico", è il paragone usato
da James Cowie, capo tecnologia della società di sicurezza
informatica Resnays per descrivere la situazione. In Libia,
infatti, le modalità di censura applicate alla Rete appaiono più
sofisticate di quelle applicate in Egitto: le linee dei server
risultano aperte e libere, ma non c'è alcuna traccia di
traffico, assorbito in una specie di "buco nero"
informatico.

Se si volesse inviare un pacchetto di dati dalla Libia agli Stati
Uniti – spiega Cowie – "le informazioni si perderebbero lungo
il percorso, con perdita dei dati e impossibilità di
comunicare". In questo modo, gli utenti di YouTube e Twitter
incontrano problemi di connessione e ricezione dati, dal momento
che nessuno dei due siti è ospitato in Libia. Ciò che gli
operatori libici stanno cercando di ottenere è la
"strozzatura" del traffico in rete causando, di fatto, il
blocco delle connessioni. I rilevamenti del traffico compiuti da
Google hanno registrato un arresto improvviso nei giorni scorsi:
secondo un portavoce del motore di ricerca in Libia il servizio è
inaccessibile allo stesso modo di YouTube e Gmail. Tuttavia, se la
gran parte della popolazione non può più connettersi, la tecnica
usata per chiudere la rete, simile a un gigantesco firewall,
permette ad alcuni sistemi e utenti controllati dal regime di
continuare ad usare Internet.

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