SENTIERI DEL VIDEO. Così Facebook oscurerà Google

Pubblicato il 06 Mag 2011

Un piccolo pezzo del successo di Facebook è dovuto alla capacità
di farci esprimere rapidamente, e senza tanti sforzi, il consenso a
qualche cosa. Se un amico ha scritto un libro, cliccando su “Mi
piace” dichiariamo a lui e a tutti quanti il nostro gradimento,
senza avere letto il volume e senza aver speso un centesimo per
comprarlo.

Adesso arriva un altro bottone, “Invia”, con il quale possiamo
inviare un qualunque documento, testo, link o contenuto
multimediale a tutte le persone che decidiamo e solo a loro, in
forma privata. In qualche modo, un pulsante complementare a “Mi
piace”. La cosa interessante è che il bottone si trova, o si
troverà, su un numero crescente di siti. Così realizzeremo la
“tempesta perfetta”: collegarci a Facebook e a tutti i propri
amici navigando liberamente su altre pagine e altri siti.

Sempre più i social network si propongono non come un settore di
Internet, ma come una nuova concezione della rete. Se il Web 2.0
era Google, i social network sono il web 2.5, qualcosa di più
aspettando come il Santo Graal il 3.0 (il web semantico,
l’Internet delle cose… ) che non arriva mai. La cosa può
lasciarci perplessi, ma sicuramente se avessimo venti o
trent’anni di meno ci ritroveremmo in questo schema. Detto in
altre parole, le nuove generazioni di digital natives entrano in
Internet direttamente passando dai social network e considerano il
web una colossale rete sociale, un super social network.

È successo tutto dopo il 2006, quando hanno cominciato a correre e
a diffondersi le reti sociali. Tutte le funzioni ereditate dal web
precedente (email, messenger, i blog, il filesharing, i tag, il
geoposizionamento, i gruppi) sono state conglomerate, in modalità
e proporzioni differenti, nei vari social network, da Facebook a
Twitter, a Flickr a YouTube, più i MMPORG, i giochi di ruolo
online, i mondi virtuali.

Siti e sistemi diversi, ma che condividono un tasso di
interattività largamente superiore, per qualità e quantità, a
quella garantita di eBay o da Google. Adesso la tendenza è
incorporare le funzioni che hanno gli altri: c’è un certo
avvicinamento tra le varie sigle del social, il che rafforza
l’idea che tutta Internet domani sarà così. Così, in attesa
del 3.0, il web cambia sotto i nostri occhi.

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